'Nessuna pressione politica alle scelte di gestione del territorio'

Intervista Puccioni a 'Il Messaggero', intervento di Progetto per Vasto. E il Prc: 'Toni arroganti'

a cura della redazione
02/03/2012
Attualità
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"Il presidente nazionale di Federchimica Cesare Puccioni, titolare dell’impresa che, da anni, produce fertilizzanti a Punta Penna, abbia rispetto per questa città e per i suoi operatori commerciali e turistici!" Così Massimo Desiati e Andrea Bischia, consiglieri comunali di Progetto per Vasto, e Valerio Ruggieri, coordinatore cittadino del movimento, in ordine alle dichiarazioni di Puccioni in un'intervista pubblicata su 'Il Messsggero Abruzzo' nell'edizione di ieri mattina. "C’è da meravigliarsi per le dichiarazioni, rilasciate a 'Il Messaggero' - si legge in una nota -, circa il modo e per i contenuti con cui sono state espresse. Le nostre considerazioni partono dal fatto che l’imprenditore è certamente titolato a difendere le proprie attività industriali e, conseguentemente, ad adire anche la Procura se dovesse ritenere lesi i propri diritti, ma altrettanto certamente non può utilizzare gli argomenti di cui alla sua intervista per far pressioni in ordine alle scelte politiche di gestione del territorio. Sull’area produttiva di Punta Penna, insistono, da anni, attività che producono reddito e lavoro per decine di operatori commerciali che hanno fatto investimenti ed anche dato lustro all’economia cittadina. Se anomalie esistono nell’assegnazione dei lotti in quella zona, si pensi piuttosto a sanarle per garantire l’armonia delle attività d’impresa ed evitare l’ulteriore impoverimento della nostra città, oltre al maggior rispetto delle sue caratteristiche ambientali. Le scelte strategiche di sviluppo economico del territorio appartengono alla politica ed il coinvolgimento, nell’operarle, di portatori d’interesse, pubblico o privato, deve avvenire nei modi democraticamente rilevabili in ossequio ai principi di partecipazione e concertazione. Si pensi, piuttosto, ad individuare strumenti idonei alla gestione delle aree interessate, non senza prendere atto che l’iniziativa del 'Patto per il Territorio' lanciata dal sindaco Lapenna, ha già mostrato tutti i suoi limiti proprio a causa delle dichiarazioni del presidente Puccioni che, soggetto importante al fine della sottoscrizione del 'Patto', non mostra di essere alla ricerca di condivisioni. Affinché l’amministrazione comunale vastese possa addivenire a soluzioni partecipate, è indispensabile che svolga il proprio ruolo con autorevolezza e senza soggezioni di qualsivoglia natura". RIFONDAZIONE COMUNISTA - Sull'intervista di Puccioni l'intervento del Circolo di Vasto 'Sante Petrocelli' di Rifondazione Comunista. "Le dichiarazioni del sig. Puccioni - vi si legge - dovrebbero lasciare esterrefatti e non solo per i toni, che sono stati arroganti e palesemente provocatori". Relativamente alle considerazioni del presidente nazionale di Federchimica sui piccoli e medi imprenditori dell’area di Punta Penna, che contrastano i progetti di nuovi insediamenti di elevato impatto in itinere per l'area del parto "la cui sola colpa è quella di aver espresso ragionate perplessità in merito ai due impianti in progetto da Puccioni", evidenziano i rappresentanti del partito della Rifondazione Comunista, queste "hanno il tono di chi sa di godere di una posizione di potere in ambito industriale e, di riflesso ed in senso lato, politico. Più che il primo rappresentante di un settore industriale, Puccioni appare come un padre padrone a cui i piccoli imprenditori devono ubbidire. A noi pare che quegli imprenditori, che si sono incontrati pubblicamente per discutere e capire quali scenari si stiano prospettando per Punta Penna, abbiano dato dimostrazione di sensibilità per le sorti di un ambiente nel quale vivono e lavorano, dell’aria che loro stessi e i loro figli e nipoti saranno costretti a respirare e del mare della cui bellezza oggi possono godere. Una sensibilità per l’ambiente di Punta Penna che forse Puccioni non può avere. Ci piacerebbe però sapere se Puccioni abiterebbe una casa con affaccio su una ciminiera o se accetterebbe di buon grado una costruzione a ridosso del giardino di Boboli, che potrebbe deturpare il bellissimo parco fiorentino. Probabilmente no. E allora perché i vastesi devono accettare remissivi i suoi impianti insalubri e pericolosi a ridosso della bellissima riserva di Punta Aderci? La risposta Puccioni la lascia ben intendere, quando etichetta i timori dei vastesi come egoistici ('centrali, zone industriali? Sì, ma non davanti casa mia', dice Puccioni) ed al tempo stesso, afferma sostanzialmente che la sua preoccupazione è solo di fare l’imprenditore (e di farlo evidentemente con l’atteggiamento mostrato), anche in un’area delicata come Punta Penna. Ecco, atteggiamenti come quelli mostrati da Puccioni, che mostrano preoccupazione semplicemente per il profitto senza stare a pensare alle sorti della terra e degli abitanti dove operano, li chiamiamo padronali. Ed oggi Puccioni, con le sue dichiarazioni, ha fatto capire di voler essere padrone non solo della sua azienda, ma anche di Punta Penna, della salute dei cittadini vastesi e degli stessi imprenditori locali oggi da lui minacciati per il solo fatto di essere sensibili alle sorti del proprio territorio. Noi rivendichiamo invece, insieme a tanti cittadini, associazioni ed anche imprenditori locali, il diritto a poter partecipare alle scelte che vengono fatte sul nostro territorio, rifiutando qualsiasi forma di minaccia o tentativi di imposizione".

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