"Si liberalizza tutto e poi si vuole impedire ai medici di aiutare i malati dopo l'orario di lavoro in ospedale. Faccio davvero difficoltà a capire certe scelte, dettate più dalla politica che dalla logica". E' il commento del consigliere regionale dell'Italia dei Valori del Vastese Paolo Palomba relativamente a quanto il Governo centrale si appresta a fare in materia di sanità con il decreto 'milleproroghe'. Palomba, già vicepresidente della commissione Sanità della Regione Abruzzo, spiega che "il pericolo è di avere, anche in campo sanitario, due Italie, una in cui i medici possono accontentare i propri pazienti effettuando l’ambulatorio 'privato' negli ospedali di appartenenza, ed una in cui questo diritto viene negato, perché gli ospedali non sono in grado di assicurare l’intramoenia e quindi la libera scelta del paziente. Mi associo al presidente Di Pietro che ha parlato di soluzione maldestra, inadeguata ed inefficace poiché anziché garantire il rapporto fiduciario e storico tra medico e paziente, lo sostituisce con quello inaccettabile tra istituzioni e paziente. La libera professione è un diritto, quindi va rispettata e assicurata. Bisogna però regolamentarla con norme ferree ed inderogabili attraverso una verifica scrupolosa della produttività in ospedale, con maggiori controlli sull'adeguatezza degli ambulatori e prevedendo sanzioni severissime, fino alla sospensione e alla perdita del posto di lavoro, per i medici che non emettono le ricevute sul bollettario dell'azienda. La nostra non è la difesa di una categoria, ma è la difesa ad oltranza della meritocrazia e del diritto alla salute dei cittadini".