Tutto esaurito, sabato sera, all’Auditorium San Paolo per la rappresentazione di "Ddu’ rape strascinate", commedia brillante in due atti di Massimo Saraceni e Antonio Potere. Messa in scena dal “Gruppo Amatori Teatro San Paolo”, per la regia di Cecilia Celio, la commedia in vernacolo è stata molto apprezzata dal folto pubblico presente, strappando risate e applausi per tutta la durata dello spettacolo. “Ddu' rape strascinate!” è il desiderio di Alfredo (Nicolino Smargiassi), uomo semplice e senza pretese, marito di Mafalda (Lorella Febbo). Lei è una moglie dispotica, una donna difficile, che non desidera altro che il marito torni presto alla casa del Padre, per potersi finalmente togliere qualche “soddisfazione”. Organizza, dunque, la sua auspicata dipartita coinvolgendo la sarta (Lina Spoletini) per il vestito da indossare al funerale, il falegname, Ciccillo (Fabio Cristina), invitato a casa a prendere le misure di Alfredo, per realizzare la cassa da morto, il notaio (Armando Finamore), per redigere il testamento e frate Cristofaro (Renato Cerella) per organizzare il funerale. Alfredo, invece, ignaro di quello che la moglie trama alle sue spalle, non desidera altro che il suo piatto preferito: “Ddu' rape strascinate”. Ma il destino a volte è beffardo. Mafalda, approfitta dell’arrivo in casa di Annina (Lucia Verratti), sorella di Alfredo, per andare via per delle faccende. Ma mentre si dirige allegramente verso lo speziale, cantando “Quant’è bbell lu primm’ammore, lu second’è cchiù bbell’ancore”, viene investita dall’autobus e muore. Annina si trasferisce dal fratello, ma se ne pente subito, dovendo sottostare ai suoi continui comandi. La morte di Mafalda è anche l’occasione per la nascita di nuovi amori: Annina si concede a Ciccillo il falegname, mentre Alfredo si sposa con la sorella di Ciccillo, Sundina (Maria Saraceni), sua vecchia fiamma. Subito dopo il matrimonio l’amore svanisce e Sundina si pente amaramente di essersi sposata. Si lascia convincere dai nipoti di Mafalda, per risvegliare l’istinto sessuale del marito, ad usare un nuovo medicinale, il viagra, che pare abbia effetti miracolosi. Una dose troppo eccessiva del medicinale, mischiato insieme alle rape, provoca una reazione “incontenibile” del marito, ma alla fine è lei stessa a rimetterci le penne. La trama della commedia offre al pubblico, in un clima di grande ilarità, un piccolo spunto di riflessione: il destino della nostra vita è incerto e tutto può cambiare da un momento all’altro non sempre secondo le nostre aspettative.Complimenti a tutti gli attori e alla regista, Cecilia Celio, per aver messo in scena una commedia brillante davvero piacevole, che ha avuto il merito di far passare al pubblico presente due ore di spensieratezza e divertimento.