“Mercoledì mattina ho depositato in Polizia la settima querela di questi ultimi anni. E va aggiunto pure un esposto”. Roberto Raimondi, uno dei proprietari di un’ala dello storico Palazzo d’Avalos a Vasto, non demorde e continua la sua personale battaglia contro una serie di situazioni che determinerebbero – a suo giudizio - un impoverimento del bene, il suo progressivo deterioramento ed un uso improprio che lo mette sempre più a rischio. ‘Casus belli’ ultimo della serie la sistemazione, nel periodo festivo natalizio scorso, di una pista di pattinaggio sul ghiaccio all’interno del cortile della storica residenza marchesale. Senza dimenticare, a fine estate, i camion ed i mezzi intervenuti per le strutture della Festa Nazionale dell’Italia dei Valori. In questa ultima querela Raimondi evidenzia come dopo un sopralluogo con l'amministratore Michele Muzio, subito dopo la rimozione dei macchinari utilizzati per la pista, sia stato riscontrato un cedimento di 15 centimetri del pavimento all'altezza del porticato per una lunghezza di circa 7 metri. Viene sollecitata l'inibizione al Comune a dare in uso gli spazi comuni in difformità del regolamento condominiale, la riparazione del danno con ripristino dei luoghi ed un risarcimento di 4.200 euro (100 euro al giorno) per i problemi procurati con individuazione e condanna del responsabile. “Se il cortile risulterà danneggiato – sottolinea, da parte sua, l’assessore ai Lavori pubblici Marco Marra-, chi ha provocato il danno dovrà ripararlo. Il Comune, in quanto proprietario della gran parte del Palazzo, tiene a cuore la tutela dell’immobile”. Sulla questione è intervenuto anche Ivo Menna (La Nuova Terra). Nel ‘mirino’ le scelte della Giunta in ordine alla concessione d’utilizzo del cortile del d’Avalos: “Un bene pubblico, vanto della città, viene considerato alla stregua del supermercato del divertimento. Un bene pubblico da tutelare e conservare per il futuro è stato trattato come una merce qualunque. E non possiamo esimerci dal criticare l’assenza di vigilanza e di controllo di chi è preposto alla difesa dei beni architettonici e monumentali ovvero la Sovrintendenza che non vede lo stato del degrado a cui sono sottoposti i beni della città. Tutto comunque ci dice che: incuria, abbandono, incultura sono elementi caratterizzanti della classe politica e intellettuale vastese. I veri danni poi li conteremo appena la neve sarà disciolta. Accuso la maggioranza e l’opposizione di concorrere alla distruzione della nostra città”.