«Fugare sospetti e recriminazioni colmando il fossato che spacca in due il Pd senza aspettare l'esito del ricorso». Arriva da due militanti storici del Pd l'appello all'unità dopo il contestato congresso che ha sancito l'elezione del segretario Antonio Del Casale. Al neo coordinatore si rivolgono Nicolangelo D'Adamo e Ivan Aloè. «E' nella facoltà del segretario programmare un nuovo congresso organizzativo con la partecipazione di tutti gli iscritti, a cominciare dal presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Forte, che invitiamo a rivedere la sua posizione», sostengono i due ex consiglieri comunali, secondo i quali «dipende dall'individuazione di un direttivo unitario, da un programma di lavoro condiviso anche la ricandidatura unitaria di Del Casale, come rappresentante di quel movimento giovanile che ruota attorno al Pd vastese, pur auspicando nel ruolo di segretario una persona non impegnata nell'amministrazione». D'Adamo e Aloè ripercorrono le tappe che hanno portato alla elezione di Del Casale, sottolineando come «una larga fetta del partito era assente al congresso per protesta: è quella riconducibile all'area di Forte che uscì sconfitta alle primarie. Area che comunque ha contribuito in maniera leale e determinante alla rielezione del sindaco Luciano Lapenna». Per i due militanti «sorge il sospetto che il risultato ottenuto sia stato forse voluto per avere un partito più piccolo, ma docile e compatto. Sorge il sospetto che si tema un Pd non facilmente influenzabile da chi se ne volesse servire per fini personali».