'Patto per il Territorio' e prevedibili distinguo nelle posizioni su Punta Penna

Confronto aperto sulle prospettive dell'area industriale del porto

Marina Recinelli
02/02/2012
Attualità
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“Nessuna chiusura dinanzi alle legittime aspettative delle imprese ma, quale base di partenza, sarebbe opportuno il congelamento dell’esistente per quanto concerne gli insediamenti insalubri di prima classe”: è la posizione di Lino Salvatorelli, Arci, all’indomani del tavolo tecnico che ha riunito Amministrazione comunale, associazioni datoriali ed ambientalisti, aprendo il confronto sul futuro dell’area industriale di Punta Penna. Un destino, quello dell’area produttiva, strettamente connesso al futuro della Riserva naturale di Punta Aderci e dell’istituendo Parco della Costa Teatina. Due ore e mezzo di serrato confronto per il primo incontro interlocutorio cui, su richiesta del sindaco Luciano Lapenna, seguirà la presentazione di proposte ad integrazione e miglioramento del “Patto per il Territorio” lanciato dallo stesso primo cittadino. Evidente la contrapposizione tra le ragioni delle imprese, che necessitano di certezze per programmare i propri investimenti, e le ragioni degli ambientalisti, preoccupati di tutelare la zona, importante risorsa per il territorio ma ancora lontana dal decollo. Assai positiva, per gli stessi industriali, l’avvio del confronto. Da Confindustria, rappresentata dal presidente Paolo Primavera, ed AssoVasto, con il presidente Gabriele Tumini, è stata, inoltre, ribadita la disponibilità delle imprese a finanziare interventi che contribuiscano al decollo della Riserva, e l’impegno ad acquistare una centralina per il monitoraggio dell’aria nell’area di Punta Penna. “Se le imprese vogliono fare questo regalo alla città apprezziamo il loro impegno ma ricordiamo che quanto può essere realizzato nell’ambito della Riserva è già codificato dal Piano di assetto naturalistico – ha replicato Salvatorelli –. Per quanto concerne la centralina non vorremmo si trasformasse in un cavallo di Troia, vorremmo prima conoscerne le caratteristiche e sottoporle al vaglio dei nostri tecnici”. Il tavolo, cui hanno preso parte Confindustria, AssoVasto, Coasiv, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Arci, Legambiente, Cai, Italia Nostra, Wwf, Fai, Unesco, sarà presto allargato ad altre associazioni. Intanto, Massimo Desiati e Valerio Ruggieri, di Progetto per Vasto, hanno presentato in Comune una richiesta per ottenere la documentazione relativa alla presentazione della domanda per l’ottenimento della “Bandiera Blu”. Desiati e Ruggieri si sono detti preoccupati dinanzi all’eventualita’ che, dopo anni, la Fee non conceda piu’ a Vasto l’ambito riconoscimento. Vasto che la scorsa estate si e’ dovuta confrontare con il problema degli scarichi a mare e che sarebbe difficilmente promuovibile come “ex Bandiera Blu”.

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