Inaugurata ieri a Palazzo d’Avalos la mostra “Una matita alla dinamite – Le vignette satiriche di Giuseppe Scalarini confinato politico a Vasto nel 1940”. Promosso dal Comune di Vasto, con la collaborazione del Centro Studi e Documentazione dell’Isola di Ustica, che ha prodotto la mostra, del Centro Studi Rossettiani e del Club Unesco di Vasto, l'appuntamento vuole essere un doveroso omaggio, come ha sottolineato il coordinatore dell’evento, Franco Sacchetti, allo straordinario disegnatore dell’Avanti!, considerato non solo un maestro, ma anche un punto di riferimento per tutti i disegnatori, con le sue vignette di denuncia che hanno dato fastidio al regime fascista. Proprio per questo, dal luglio all’ottobre del 1940, il vignettista milanese venne internato nel campo di Istonio Marina. Particolarmente interessante l’intervento di Costantino Di Sante, uno dei maggiori studiosi sui campi di internamento in Italia, che si è soffermato soprattutto sulle atrocità e violenze inaudite commesse dall’esercito italiano nella conquista della Libia. Una guerra ferocemente denunciata da Scalarini, attraverso le sue vignette, e da altri intellettuali, tra i quali Einaudi, che la ritenevano assolutamente inutile, quando in Italia c’erano ben altri problemi da affrontare. Presenti alla serata anche il nipote del vignettista, Ferdinando Levi, che ha portato il suo personale ricordo del nonno e Noela Levi, che insieme ad Antonio Garonzi, ha curato la pubblicazione del pregevole volumetto intitolato “Istonio”, che raccoglie alcuni interessanti documenti e la testimonianza diretta di Giuseppe Scalarini, della sua permanenza nella nostra città, accompagnata da una serie di disegni che illustrano e rendono più vivo il racconto autobiografico del vignettista milanese. La mostra resterà aperta fino al prossimo 19 febbraio nei saloni della Pinacoteca di Palazzo d’Avalos, con apertura dal martedì al venerdì dalle ore 16 alle 19 e sabato e domenica dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.