Dopo “Il Crine I” edito nel 2004, in questi primi giorni del nuovo anno ha visto la luce “Il Crine II”, opera di Carlo Marchesani per i tipi de Il Torcoliere. Tema, mai affrontato prima da altri autori o studiosi, è sempre l’affascinante mondo della storia dell’uomo e del suo processo evolutivo, dalle prime associazioni comunitarie a carattere tribale. Argomenti raccolti in maniera organica – direttamente o indirettamente connessi tra loro – e derivanti da antiche credenze e culti religiosi, non senza trascurare una certa pregevole aneddotica. Carlo Marchesani è sempre stato attratto dalla storia dell’uomo e ne ha studiato e approfondito i vari aspetti rilevabili da molteplici forme di pensiero. Su questa linea culturale l’Autore ha potuto cogliere l’argomento relativo all’apparato pilifero umano e in particolare i capelli e la barba che hanno lasciato segni incisivi sotto il profilo storico di usi e costumi e di certa antropologia comparata. Il secondo volume prosegue ancora su quegli aspetti tradizionali, le cui radici affondano nelle più lontane epoche della protostoria, molti dei quali sono ancora presenti nei primi secoli dell’era volgare. Essi vengono tuttavia in parte assorbiti e trasformati dalla Chiesa sin dai suoi primordi. Si prenda ad esempio il culto, che il mondo pagano riservava ai Dioscuri, lo si trova ora sostituito con i SS. martiri Cosma e Damiano e portati a protettori dell’arte medica, poi, in modo più specifico, della classe dei barbieri. Si assiste infine, con il trascorrere dei secoli, all’evolversi di una varietà di aspetti propri della vita sociale, passando da quelle forme derivate dalle secolari tradizioni del mondo precristiano, al lento prevalere, non più dalle norme imposte da antiche espressioni connesse a determinati culti e credenze, ma dalla volubilità delle mode. I barbieri sono portati così ad assumere un ruolo di una certa importanza, e non solo nella loro arte specifica, ma essi presero a dilatare i limiti della loro professionalità, inserendosi anche su altri settori della vita sociale e principalmente sul piano sanitario. Tale attività si trova documentata fino agli albori del XX secolo. Così, a partire da un certo periodo, si assiste a una graduale regressione delle attività praticate per vari secoli e a un quasi patetico ritorno all’arte tonsoria propriamente elettiva. Per prenotare il primo e il secondo volume: info@iltorcoliere.com