Senza lavoro dieci veterinari della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, residenti in diversi comuni del territorio provinciale, per via di due decreti della Regione Abruzzo che sono stati impugnati di fronte al Tar dell'Aquila. Anna Lalla, Maria Morelli, Angela Casa, Valter Bucci, Francesco Rucci, Liliana Di Pietro, Antonello Falcone, Nicola Di Falco, Giancarlo Cinquina e Annalisa Saraceni, difesi dall'avvocato Ernesto Graziani del Foro di Lanciano, puntano il dito contro la Regione e la Asl e chiedono al Tribunale di ottenere l'annullamento dei due decreti. Nei due provvedimenti in questione, finiti nel 'mirino', si prevede che a svolgere il servizio dovranno ora essere veterinari specialisti convenzionati, attinti da una speciale graduatoria formata nel 2007 attraverso domande che andavano presentate al comitato consultivo zonale della Asl. "Il problema è che la graduatoria non è mai stata resa nota - spiega l'avvocato Graziani - e la Asl non ha mai creato il comitato zonale. Ed è un problema che riguarda tutti i veterinari che in questi anni, anche più di 10, hanno lavorato con contratti annuali per la Asl e ora resteranno senza lavoro. I motivi per annullare gli atti sono diversi: in primis per violazione di legge ed eccesso di poteri di Chiodi che in quanto commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro sanitario, si è impropriamente occupato di graduatorie in modo unilaterale e illegittimo. Inoltre come si potevano stendere graduatorie se il comitato zonale che doveva farle, non esisteva? A chi si dovevano inoltrare le domande? Per giunta, la graduatoria che taglia molti veterinari, non è stata affissa all'albo aziendale per 15 giorni e non è stata inviata ai rispettivi ordini. In pratica Chiodi si è sostituito anche al manager Asl - conclude Graziani - e ha dato esecutività con proprio decreto a una graduatoria nulla o inesistente attribuendosi poteri che nessuna legge gli ha dato". L'udienza al Tar è calendarizzata a metà gennaio.