Gli amanti dello shopping ai nastri di partenza: i saldi invernali partono oggi in due regioni, mentre nelle grandi città ed anche in Abruzzo l'appuntamento è fissato a giovedì 5 gennaio (il 7 nel vicino Molise). Aspettando la 'stagione dei ribassi' partono già le prime stime: secondo l'ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione di questi saldi invernali 2012, arriverà a spendere circa 400 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento ed accessori. "La crisi economica e una stagione autunnale caratterizzata da un clima mite - sottolinea il presidente di Federazione moda Italia, Renato Borghi- non hanno di certo favorito le vendite di capi d'abbigliamento della collezione autunno/inverno. E anche a dicembre abbiamo dovuto fare i conti con un Natale all'insegna del risparmio e di molta prudenza negli acquisti". Inoltre, aggiunges, i margini delle imprese hanno subito un'ulteriore riduzione perché "per sostenere consumi già deboli i commercianti, laddove possibile, hanno assorbito l'aumento dell'Iva dal 20% al 21% deciso quest'estate. Ora con l'avvio dei saldi confidiamo in una boccata d'ossigeno per le vendite". Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Non c'è alcun obbligo della prova dei capi, da parte del negoziante; mentre per i pagamenti le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. I capi che vengono proposti in saldo, ricorda Confcommercio, devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Il negoziante ha inoltre l'obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Previsioni 'nere' sull'andamento dei prossimi saldi arrivano invece dalle associazioni dei consumatori. L'Adoc prevede un calo delle vendite del 30% rispetto allo scorso anno e una spesa in ribasso del 21%. "Il budget non supererà i 90 euro a persona", afferma Carlo Pileri, presidente dell'Adoc. Secondo il Codacons, solo il 40% delle famiglie approfitterà dei saldi invernali. Per l'associazione dei consumatori la spesa media pro capite sarà di 110 euro e il calo delle vendite raggiungerà quota -30% rispetto ai precedenti saldi invernali. A risentire della grave crisi, spiega il presidente, Carlo Rienzi, "saranno soprattutto i piccoli negozi e per la prima volta anche gli outlet e i centri commerciali vedranno una consistente diminuzione del proprio giro d'affari". Adusbef e Federconsumatori sottolineano, invece, "alla luce del pessimo andamento dei consumi di Natale" che "la mancata decisione di anticipare i saldi è stata gravissima".