Il canto del 'Te Deum' e i 365 rintocchi del campanone nell'ultima sera dell'anno

Tradizionale celebrazione a Santa Maria Maggiore

Lino Spadaccini
31/12/2011
Tradizioni
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Nell’ultimo giorno di questo 2011 ci si prepara a festeggiare il nuovo anno con il classico cenone, feste da ballo e sparo di mortaretti, mentre nella chiesa di Santa Maria Maggiore, solennità e tradizione la fanno ancora da padrona con i 365 rintocchi della campana grande e lo stupendo canto del Te Deum, in ringraziamento al Signore per l’anno appena trascorso. Nel passato famose erano le prèdeche de Fabbrezije (o Brabbizie) dal nome di un tal Giovanni Barbisio, un lombardo che per ragioni di lavoro si era trasferito a Vasto e che nel 1792 lasciò alla Chiesa un canone annuo di ducati 17 per far fronte alle spese della predica, che veniva affidata normalmente ad un oratore forestiero incaricato di tenere il sermone di fine anno dal pulpito della chiesa. Oggi la celebrazione è essenzialmente divisa in quattro parti: la Santa Messa alle 18, l’esposizione del Santissimo Sacramento, la lunga predica del parroco e il canto di ringraziamento. Sopra l’Altare Maggiore viene disposta una struttura in legno con le luci che disegnano l’anno che se ne va, mentre il mattino successivo viene collocata analoga struttura con l’anno appena iniziato.

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