Quattro mesi d’indagine da parte dei Carabinieri di Popoli, da marzo a giugno 2010, periodo durante il quale i militari, con l’ausilio dei colleghi di Pescara, Vasto e San Severo, hanno tratto in arresto 13 “pusher”, sequestrato 2 kg di eroina e 100 gr di hashish. L’attività investigativa è stata avviata e condotta dal maresciallo Giovanni Rolando ed ha consentito d’individuare un traffico di eroina che aveva come base di partenza la provincia di Bari, zona di smistamento San Severo e, da ultimo, Pescara come luogo di rifornimento, nonché di smercio al dettaglio, rispettivamente, degli spacciatori intermedi e dei tossicodipendenti della provincia. Questa mattina il blitz dei militari che hanno arrestato 5 persone. Si tratta di Fabio Ippoliti, pescarese di 35 anni; Antonio Carota, casertano di 46 anni, residente a Pescara; Angelo Cirelli, di etnia rom, nato a in provincia di Campobasso, residente a Pescara, già noti alle forze dell'ordine, e poi ancora una coppia di fidanzati Gianni Vernucci, 40 anni e Anna Rita Zaccaria, 44 anni, entrambi originari di San Severo. I destinatari degli obblighi di dimora sono invece: Danilo Santilli, originario di Sulmona, 20 anni, censurato, residente a Tocco da Casauria, Jonathan Toppi, originario di Popoli, 23 anni, residente a Roccamorice, Ludovico Sticca, originario di Popoli, 21 anni, censurato, residente a Torre de’ Passeri e Licia Torsellini nata a Chieti, 41 anni, residente a Pescara, censurata. Il pm Gennaro Varone, concordando con le risultanze investigative, ha richiesto l’emissione di misure cautelari, emesse dal gip Luca De Ninis. L’indagine ha preso avvio dall’attività info-investigativa svolta dal maresciallo Giovanni Rolando, comandante della stazione dei Carabinieri di Torre de’ Passeri, dalla quale è emerso che Danilo Santilli era un vero e proprio referente per i giovani tossicodipendenti della zona dei comuni dell’alta e media Val Pescara. Il giovane, secondo quanto è emerso dalle indagini, era in grado di fornire, su richiesta, quasi ogni tipologia di stupefacente. Gli investigatori, dall’attività di pedinamento, sono risaliti al suo rifornitore di eroina, Dino Floriani, residente a Pianella. I Carabinieri lo hanno tenuto sotto controllo e dimostrato un’attività continuativa di spaccio gestita dall’uomo insieme alla sua convivente. I due sono stati arrestati a maggio scorso. Dall’attività tecnica svolta sul conto di Floriani è emerso che il pusher si riforniva da Antonio Carota e da Fabio Ippoliti. Le indagini svolte nei confronti dei coniugi Antonio Carota e Lucia Torsellini hanno messo in evidenza una condotta di spaccio di livello superiore (rifornimento degli spacciatori intermedi) ma anche al dettaglio. Ciò ha consentito di appurare che il pluripregiudicato Carota fosse spacciatore di sostanze stupefacenti di grosso calibro, in grado di rifornirsi di elevati quantitativi intermediari e consumatori del pescarese e di fuori provincia. Il modus operandi dei due coniugi era basato sul preventivo contatto telefonico dell’acquirente, con consegna spesso e volentieri all’interno della loro abitazione in zona Pescara Colli. Le indagini hanno dimostrato che Carota facesse affidamento sulla collaborazione dell’intero nucleo famigliare, al quale ha dato precise disposizioni per regolare l’accesso in casa: almeno uno dei familiari doveva rimanere sempre all’interno dell’abitazione e chi era fuori non doveva mai portare le chiavi al seguito, allo scopo di evitare il rischio di perquisizioni a sorpresa. In seguito all’arresto di uno dei suoi diretti collaboratori, Carota, con fare più guardingo, si è rivolto a un fornitore locale, di etnia rom, Angelo Cirelli, per un acquisto importante di stupefacente. Il 24 giugno, dopo aver ricevuto in consegna circa 2 kg di eroina i due si sono incontrati nei pressi di una scuola guida di Pescara per trattare il prezzo. Non avendo raggiunto l’accordo Carota restituì, successivamente, presso la propria abitazione, 1 chilo di stupefacente al rom. Per tale incontro gli investigatori avevano organizzato un servizio di pedinamento ed osservazione. La coppia Vernucci e Zaccaria, a loro volta, si approvvigionavano di eroina da una pluripregiudicata barese, tale Calabrese Maria. Il 26 giugno Vernucci si era recato a Torre a Mare (Bari) per effettuare un carico di stupefacente. Al ritorno a San Severo viaggiava a bordo della propria autovettura che precedeva, in funzione di staffetta, quella condotta da Maria Calabrese, corriere della droga, che, successivamente, si è resa protagonista di un rocambolesco inseguimento per le vie di San Severo da parte delle pattuglie predisposte dalla Compagnia di San Severo per la cattura dei pusher. La donna è stata tratta in arresto per detenzione illecita di 1 kg di eroina in pietra. I Carabinieri della Compagnia di Vasto coordinati dal capitano Giuseppe Loschiavo hanno collaborato nell'attività investigativa.