"Il capitano dei Carabinieri Vincenzo Orlando è agli arresti domiciliari per una questione del tutto marginale rispetto all'inchiesta sulla ex acciaieria 'Stefana' di Termoli e non è assolutamente accusato di falsa perizia e corruzione in atti giudiziari". E' quanto dichiara all'Agi l'avvocato difensore del capitano Orlando, Giovanni Di Santo. "Il motivo per il quale il capitano si trova agli arresti domiciliari riguarda una questione di carattere privato di uno degli indagati, Antonio Malerba (ex assessore del comune di Termoli, ndr), assolutamente marginale rispetto all'inchiesta. Questo - sottolinea Di Santo - risulta dalla notifica della misura cautelare, contro cui faremo subito ricorso al Tribunale del Riesame, in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Orlando aveva un rapporto di carattere privato con Malerba per tutt'altre questioni e il fatto che il telefono di Malerba fosse sotto controllo ha portato al suo coinvolgimento". Gli inquirenti avrebbero intercettato alcune telefonate tra Malerba e il capitano, il cui contenuto sarebbe stato "erroneamente interpretato dando origine alla richiesta della misura cautelare", secondo Di Santo. "Chiariremo nelle sedi competenti e chiederemo lo stralcio della posizione di Orlando che, ribadisco, non è accusato di falsa perizia e corruzione in atti giudiziari. Pensiamo che non ci siano neanche i presupposti per applicare la misura degli arresti domiciliari e per questo faremo subito ricorso al Riesame". Il capitano Orlando, dal 19 settembre scorso al comando della Compagnia dei carabinieri di Atessa, "respinge tutte le accuse e ribadisce assoluta e piena fiducia nell'operato della magistratura", sottolinea il legale. Il comandante provinciale dei Carabinieri di Chieti, il colonnello Giuseppe Cavallari, ha comunicato al capitano Orlando, in servizio alla Compagnia di Vasto dal 2003 al 2008 quale responsabile del Nucleo Operativo Radiomobile, la sospensione in via cautelativa dal servizio, "un atto dovuto in questi casi".