TRAGEDIA DI SAN GIULIANO, PER NON DIMENTICARE

a cura della redazione
05/10/2006
Attualità
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Da Vincenzo Castellano, Luigi Marcello e Novella Amicarelli, del Comitato Civico per Vasto, riceviamo e pubblichiamo. ''I genitori degli 'Angeli di San Giuliano di Puglia' li avevamo incontrati quest'estate, quando si sono rivolti al Comitato Civico per Vasto, per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere una legge d'iniziativa popolare, per rendere più sicure le scuole in tutta Italia. Nonostante il dolore e la disperazione per quanto accaduto, hanno, dapprima, trovato la forza di costituire il Comitato Vittime della Scuola 31/10/2002, e poi di impegnarsi a perseguire iniziative volte ad evitare che simili tragedie possano ripetersi. Tutti noi, incondizionatamente, nonostante fosse agosto inoltrato, abbiamo, con gioia, aderito all'iniziativa di raccogliere le firme necessarie. Stavolta la politica non c'entrava niente e l'iniziativa ci ha galvanizzato. Abbiamo pensato che fosse l'unico modo di rendersi utili e sopportare il senso d'impotenza che, da quel maledetto 31 ottobre 2002, ci attanagliava il cuore. Ci siamo quindi catapultati sulle spiagge, nei quartieri, per le strade, le piazze e le case della città, armati solo di carta e penna. Abbiamo lavorato per giorni per raccogliere le firme che i nostri concittadini ci hanno donato, fieri ed orgogliosi per uno scopo che sapevano importante. Con il cuore gonfio di gratitudine per coloro che, anziché chiedere (com'era giusto che fosse) ci avevano donato la possibilità di pagare il nostro debito d'amore, abbiamo raccolto seicento firme.Avrebbero potuto essere molte di più, ma i turisti, anch'essi accorsi numerosi, potevano votare solo nei presidi istituiti nei loro comuni di residenza. Qualche giorno fa, ci siamo recati a San Giuliano di Puglia per consegnare i plichi contenenti le firme raccolte. Ci aspettava Giuliana Branco, una ragazza fiera delle proprie origini, con un carattere forte, molto determinata a perseguire tutte le iniziative promosse dal Comitato. Passando per il centro del paese che è diventato un cantiere ci siamo fermati dinanzi a ciò che rimane della scuola ''Francesco Iovine''. I nostri cuori si sono quasi fermati, il dolore ci ha tolto il respiro e per un attimo, mentre ognuno recitava una preghiera, ci sono tornate alla mente le terribili immagini trasmesse dalla televisione.Gli occhi non hanno retto e dopo qualche secondo abbiamo abbassato lo sguardo, incapaci di confrontarci con il risultato del solito malaffare, che da uomini ed elettori quali siamo, non siamo riusciti ad estirpare nella politica nazionale. Presso la sede del Comitato ci hanno accolto i genitori di alcune delle vittime. Tra questi, Antonio Morelli (papà di Morena, sei anni), Raffaele e Loredana Di Renzo (genitori di Antonio, otto anni), accompagnati dalla figlie Liliana e Giuliana. Quest'ultima, che oggi ha quattordici anni, è sopravvissuta miracolosamente a quell'evento. E' una ragazza con gli occhi chiari, i tratti sottili ma è segnata da un dolore silenzioso, soffocato solo dalla necessità di non rinnovarlo nei cuori e nelle menti di chi le sta accanto. La osservavo con attenzione mentre ci si scambiava opinioni su come le istituzioni dopo i primi momenti, fossero diventate latitanti. Lei in silenzio e con pudore, cercava di celare le lacrime che le segnavano le guance, sforzandosi di nascondere tutto agli occhi dei genitori e della sorella maggiore. Si vedeva lontano un miglio, che in quel momento le tornavano alla mente gli ultimi momenti trascorsi con il fratellino in quella scuola maledetta. Eppure, con la forza di un gladiatore, continuava a soffocare dentro l'urlo che avrebbe voluto far uscire dalla gola. Poco dopo, abbiamo chiesto di recarci al cimitero, sul cui cancello, un cartello recava la seguente dicitura: ''...non scattate fotografie, rubano l'anima...''. Percorrevamo i viali silenziosi e sapevamo che ci saremmo scontrati con il dolore puro. I piedi avrebbero voluto fermarsi, i nostri cuori no ed abbiamo proseguito. Poco dopo siamo arrivati dove nessun uomo al mondo si sarebbe voluto trovare. Le foto, i giocattoli, i doni ed i messaggi che abbiamo visto non sono narrabili. Gli Angeli meritano troppo rispetto. Poco distante, seduta su una panchina, intontita dalla disperazione, Maria Di Stefano, la madre dei gemelli Luca e Giammaria Riggio, accarezzava il cane salvato dai suoi due bambini quand'era ancora un cucciolo. Avremmo voluto dirle qualcosa, tenerla stretta, ma siamo riusciti a stringerle solo la mano. Uscendo, coloro che avevamo incontrato e che (incredibile a dirsi) ci hanno ringraziato per aver saputo ascoltare il loro dolore, visto che non hanno ricevuto alcun supporto psicologico, ci hanno mostrato una campana, sulla quale sono scolpiti ventisei angeli che fanno un girotondo. Ci hanno poi spiegato che la stessa, suona tutte le domeniche, Natale compreso, alle ore 11.32 precise. Nessuno di noi è riuscito ad aggiungere altro. Abbiamo immaginato quel suono diffondersi tra le valli circostanti, inondare le menti ed i cuori di coloro che le abitano. Il monito è sempre lo stesso: 'Non dimenticate, fate in modo che non accada mai più!'''.

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