In un libro i 150 anni di presenza dei Cappuccini all'Incoronata

Presentato a Palazzo d'Avalos il volume di Padre Paolo Petrucci

a cura della redazione
07/12/2011
Attualità
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Un'atmosfera raccolta e contemplativa ha caratterizzato il pomeriggio di ieri alla Pinacoteca del Palazzo d'Avalos per la presentazione del libro di Padre Paolo Petrucci, Superiore del Convento dell'Incoronata, dal titolo 'I Frati Minori Cappuccini all'Incoronata di Vasto'. Una presenza, come precisato da Padre Luigi Pellegrino, storico e docente universitario, che in realtà risale a molto tempo prima. “I Cappucini – ha spiegato Padre Luigi – sono arrivati oltre 150 anni fa ma in realtà erano presenti anche prima. Nel 1860 sono tornati dopo un lungo intervallo dovuto alla soppressione napoleonica, ma già nel 1582 risultano essere presenti a Vasto. Non se n'è mai saputo molto, perché in effetti non erano abruzzesi, essendo eredi di una tradizione che faceva capo alla Provincia Sant'Angelo di Foggia, e in queste faccende c'è sempre un po' di tendenza al localismo”. Presente all'evento anche il dirigente scolastico dell'Istituto 'Palizzi' di Vasto, Gaetano Fuiano: “Questo libro dovrebbe essere nelle case di ogni famiglia vastese, poiché può essere considerato come un mezzo per stabilire un legame buono tra padri e figli, tra le generazioni che in questi 150 si sono succedute. Padre Paolo – ha concluso Fuiani – ci ha consegnato uno strumento, una carta di navigazione per raggiungere quella meta che i Padri testimoniano con la vita di ogni giorno, cioè la vita e l'amore di Cristo”. L'autore del libro, Padre Paolo Petrucci, si è invece soffermato sui problemi derivanti dalla scarsezza delle vocazioni: “Probabilmente dovremmo imparare ad essere più mariani, più 'mamme', vale a dire più pronti ad accogliere quei pochi giovani che si accostano a noi con maggiore incisività, attraverso la nostra testimonianza”. Infine il saluto e il ringraziamento del sindaco, Luciano Lapenna: “Vasto e i suoi abitanti vi sono grati per l'intenso e quotidiano lavoro di assistenza e anche di formazione con cui avete accompagnato generazioni di vastesi e per l'amore con cui continuate a farlo. Non è pensabile una Vasto senza la vostra presenza”.

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