"E' ora di passare dalle parole ai fatti": prende spunto da uno dei passaggi delle dichiarazioni dei sei partiti della maggioranza di centrosinistra che sostiene l'amministrazione Lapenna a Vasto il Comitato cittadino per la Tutela del Territorio che interviene nuovamente sulla questione della realizzazione della centrale a biomasse a Punta Penna. Il terreno, in via don Pino Puglisi, nell'area industriale del porto, è stato recintato e dunque, di fatto, il cantiere è pronto. "Il comunicato dei partiti della maggioranza cittadina dello scorso venerdì 25 - si legge nella nota del Comitato - conteneva, tra le altre cose, una dichiarazione di principio: 'Le forze politiche di maggioranza […] ritengono che il nascente Parco Nazionale della Costa Teatina e l’esistenza della Riserva di Punta Aderci all’interno dell’area di Punta Penna non possono sopportare ulteriori attività industriali'. Bene. Questo è il momento di passare dalle parole ai fatti. E' il momento, per questa Amministrazione comunale, di dare risposta alla prima delle cinque nostre proposte: che 'il Comune di Vasto chieda alla Regione di riesaminare l’autorizzazione rilasciata per la centrale a biomasse di Punta Aderci'. Abbiamo raccolto, in una settimana - sottolineano ancora gli attivisti del Comitato -, più di 1500 firme (la raccolta, lo ricordiamo, continua anche online ). Siamo certi di interpretare il sentimento della stragrande maggioranza dei vastesi. Il riesame dell’autorizzazione non è solo possibile. E' anche doveroso. Perché dopo il rilascio dell’autorizzazione è accaduto qualcosa di nuovo: la pubblicazione, da parte dell’Associazione 'Porta Nuova', dei dati sulla qualità dell’aria rilevati dal Mario Negri Sud, su incarico della Provincia. Questi dati, siamo i primi a dirlo, richiedono tutte le verifiche e gli approfondimenti del caso. Ma intanto ci sono, sono tutt’altro che rassicuranti, e soprattutto sono (da anni) gli unici dati disponibili: la zona di Vasto si colloca, in una scala da 1 a 7, al grado 2, ad 'alterazione alta', corrispondente ad una qualità dell’aria molto scarsa. Non intendiamo ingenerare allarmismi, ma diciamo chiaro che nessuno, a cominciare dall’amministrazione comunale, può permettersi di sottovalutarli o peggio di ignorarli". Viene infine ribadito l'appello, già lanciato qualche giorno fa, a Lapenna: "Sul sindaco di Vasto incombe una grave responsabilità. Può far finta di niente, consentendo un impianto che appesantirebbe ulteriormente una situazione già di per sé preoccupante. E, peggio ancora, aprirebbe la strada di Punta Penna ad altri impianti già in viaggio (un’altra centrale, 4 volte più grande; un impianto di recupero di rifiuti speciali pericolosi; un cementificio). Oppure, 'nell'interesse della salute pubblica', come prevede la legge , può chiedere alla Regione di riesaminare l'autorizzazione rilasciata. Sappiamo che gli interessi in gioco sono forti. Ma qui il conflitto è tra l’interesse economico di pochi anzi di pochissimi, e l’interesse comune alla tutela della salute pubblica. Vedremo da che parte il sindaco, con la sua maggioranza, si schiererà. In ogni caso i cittadini di Vasto ricorderanno a lungo questa scelta". NOTA DEL MOVIMENTO 5 STELLE VASTO - Sui primi interventi in atto nella zona dove prevista l'ubicazione della centrale a biomasse della Istonia Energy a Punta Penna si registra un intervento del Movimento 5 Stelle di Vasto, 'intitolato' "Lapenna go home". Di seguito il documento: "I Comitati cittadini si sbattono per raccogliere firme e per informare chi non è ancora a conoscenza dell'apertura di centrali a biomasse nei nostri territori più belli, nel palazzo del potere i partiti sonnecchiano e intanto i lavori di costruzione hanno inizio! Caro Sindaco ammetti la tua superficialità nel portare avanti la questione biomasse e dimettiti!"