Nell’ultima seduta del Consiglio provinciale di Chieti è stata approvata all’unanimità la mozione presentata dai consiglieri del Pdl Paolo Sisti ed Etelwardo Sigismondi, capogruppo e vice, con cui si impegna il presidente Di Giuseppantonio ad intraprendere tutte le iniziative opportune al fine di scongiurare la paventata soppressione dei Tribunali di Lanciano e Vasto. “Il Parlamento con Legge 148 del settembre 2011, sull’onda dei tagli alla spesa pubblica, ha conferito una delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Entro dodici mesi quindi il Governo, attraverso l’emanazione di decreti legislativi, dovrà provvedere a ridurre gli uffici giudiziari sul territorio nazionale - dichiarano Sisti e Sigismondi - al fine di realizzare risparmi di spesa ed incremento di efficienza. Sono a rischio chiusura quindi 52 Tribunali, 200 Sezioni Distaccate e 700 sedi di Giudice di Pace. Pertanto è concreto il pericolo di chiusura nella Provincia di Chieti dei Tribunali di Lanciano e Vasto. Il Governo dovrà ridefinire l’assetto territoriale degli uffici giudiziari secondo criteri oggettivi ed omogenei che tengano conto dell’estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell’indice delle sopravvenienze, della specificità territoriale del bacino di utenza e del tasso d’impatto della criminalità organizzata", aggiungono. “In questa fase quindi è necessario uno sforzo comune per far comprendere al Governo che i Tribunali di Vasto e Lanciano svolgono un ruolo imprescindibile a servizio dei cittadini e delle imprese ed a presidio della legalità. Il Tribunale di Lanciano infatti serve una popolazione di 110 mila residenti e ben 41 comuni e nel suo circondario insiste la zona industriale e produttiva più importante d’Abruzzo, la Val di Sangro; il Tribunale di Vasto serve una popolazione di 100 mila residenti e 29 Comuni e costituisce un importante presidio di legalità in una zona di confine con Regioni aventi un alto tasso di criminalità. La chiusura dei Tribunali – continuano i consiglieri –, motivata dal solito alibi, peraltro pressochè infondato, della riduzione della spesa pubblica, determinerebbe in concreto la privazione dei territori del basso Abruzzo di Uffici e Servizi Giudiziari posti a garanzia della legalità e dei diritti dei cittadini e la riduzione dei presidi di sicurezza connessi alle sopprimende Procure (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza)... per non parlare dell’aggravio dei costi di accesso alla Giustizia per i cittadini residenti nel comprensorio lancianese e vastese. Facciamo appello al neo ministro della Giustizia Paola Severino Di Benedetto, che tra l’altro è un avvocato penalista e conosce bene la quotidiana attività giudiziaria e forense, affinché possa procedere alla rideterminazione della geografia giudiziaria, tenendo in considerazione le esigenze di giustizia dei territori e delle popolazioni”.