Si è temuto il peggio, martedì sera a Vasto, dove a fuoco un appartamento al primo piano di una palazzina di via Lussemburgo, lato via San Giovanni da Capestrano, nelle vicinanze della chiesa di San Giovanni Bosco. Le fiamme, divampate da un divano all’interno dell’abitazione, si sono rapidamente propagate al resto della casa, avvolgendo e distruggendo mobili e suppellettili. Accortosi di quanto stava avvenendo è stato un inquilino del piano superiore a dare l’allarme agli altri condomini, la maggior parte dei quali anziani ed anche con problemi di salute, ritrovatisi precipitosamente in strada. Erano da poco passate le 21.30 quando il rogo è stato segnalato al centralino dei Vigili del Fuoco. Mezzi e personale sono arrivati dal Distaccamento di via Madonna dell’Asilo, unitamente alla Polizia. "Grazie ai Vigili del Fuoco che sono arrivati tempestivamente e hanno impedito che accadesse il peggio", dice il residente che ha lanciato l'allarme nel palazzo. A dare alle fiamme l’appartamento in questione un giovane 26enne di nazionalità tunisina, fuggito nei concitati momenti successivi all’arrivo sul posto delle forze dell’ordine. E questo, in base agli accertamenti della Polizia, per 'vendetta' nei confronti della moglie che abita nello stabile. L'uomo è ricercato in tutta Italia e la sua foto segnaletica è stata già diffusa da ieri. I pompieri, nell'intervento di martedì sera, hanno avuto presto ragione delle fiamme, ma i danni sono ingenti. Non a rischio, per fortuna, il solaio dei locali e dunque scongiurata l’inagibilità di altre abitazioni della palazzina in questione dopo le dovute verifiche strutturali compiute dagli stessi uomini del Distaccamento vastese. Momenti di tensione e paura non sono mancati, specialmente per la salute degli altri proprietari delle case dell’edificio. LA RICOSTRUZIONE DELL'EPISODIO DI IERI La foto segnaletica è stata inviata ai Commissariati di tutta Italia. E' caccia aperta a Makram Arfaouj, il giovane tunisino 26enne che ha appiccato il fuoco all'appartamento di via Lussemburgo dove viveva con la moglie. La stessa che qualche giorno fa aveva abbandonato il tetto coniugale a causa dei continui maltrattamenti ai quali l'uomo la sottoponeva da tempo. Sarebbe stato proprio questo il motivo scatenante della furia del giovane. "L’uomo era entrato clandestinamente in Italia, raggiungendo la moglie. La donna, che viveva in Italia già da tempo, ha raccontato ai poliziotti intervenuti i maltrattamenti subiti. Per ogni futile motivo - spiega il dirigente del Commissariato di Vasto, Cesare Ciammaichella che, insieme ai suoi uomini, ha raccolto le dichiarazioni della donna - veniva insultata, minacciata, picchiata e obbligata a non uscire di casa. Non aveva mai denunciato la situazione per paura delle reazioni violente dell’uomo. Esasperata dopo l’ennesimo litigio, aveva deciso di andare via di casa e chiedere ospitalità a sua sorella. L’uomo l’aveva rintracciata telefonicamente e le aveva chiesto più volte di tornare a casa. Terrorizzata dal fatto che potesse farle del male, la donna aveva rifiutato, anche perchè il loro figlio di 2 anni si trovava in Tunisia presso i genitori del marito. Per tranquillizzarlo, la donna aveva promesso che sarebbe tornata nel giro di qualche giorno, inconsapevole del gesto che da li a poco l’uomo avrebbe compiuto. Aveva riempito una valigia con qualche effetto personale e poi aveva appiccato il fuoco. Era ancora fuori dalla palazzina quando la Volante della Polizia è intervenuta e il denso fumo nero avvolgeva lo stabile. Sul posto gli operatori hanno trovato anche la moglie dell’uomo che nel frattempo era stata accompagnata dalla sorella. La donna - continua Ciammaichella - aveva raccontato agli agenti la sua vicenda e le sue paure e anche il fatto che suo marito era un clandestino. A questo punto l’uomo preso dall’agitazione, non potendo vendicarsi della moglie in presenza della Polizia, cominciava prima a privarsi dei vestiti e poi,mentre blaterava parole incomprensibili in tunisino, cercava di allontanarsi. Uno degli agenti, capite le sue intenzioni lo fermava e nel tentativo di calmarlo, veniva improvvisamente colpito in pieno viso da un violento pugno. In pochi attimi l’uomo si dileguava precipitosamente tra le strade adiacenti facendo perdere le proprie tracce. Secondo una prima ricostruzione l’uomo avrebbe dato fuoco ad un divano e in un attimo le fiamme si sono propagate incendiando le tende e i mobili".