Rogo in via Lussemburgo, la Polizia alla ricerca del giovane incendiario

Tunisino accusato di aver appiccato le fiamme di questa notte in un appartamento

Cristina Milo
09/11/2011
Attualità
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La foto segnaletica è stata inviata ai Commissariati di tutta Italia. E' caccia aperta a Makram Arfaouj, il giovane tunisino 26enne che questa notte ha appiccato il fuoco all'appartamento di via Lussemburgo dove viveva con la moglie. La stessa che qualche giorno fa avrebbe abbandonato il tetto coniugale a causa dei continui maltrattamenti ai quali l'uomo la sottoponeva da tempo. Sarebbe stato proprio questo il motivo scatenante della furia del giovane. "L’uomo era entrato clandestinamente in Italia, raggiungendo la moglie. La donna, che viveva in Italia già da tempo, ha raccontato ai poliziotti intervenuti i maltrattamenti subiti. Per ogni futile motivo - racconta il dirigente del Commissariato di Vasto, Cesare Ciammaichella che, insieme ai suoi uomini, ha raccolto le dichiarazioni della donna - veniva insultata, minacciata, picchiata e obbligata a non uscire di casa. Non aveva mai denunciato la situazione per paura delle reazioni violente dell’uomo. Esasperata dopo l’ennesimo litigio, aveva deciso di andare via di casa e chiedere ospitalità a sua sorella. L’uomo l’aveva rintracciata telefonicamente e le aveva chiesto più volte di tornare a casa. Terrorizzata dal fatto che potesse farle del male, la donna aveva rifiutato, anche perchè il loro figlio di 2 anni si trovava in Tunisia presso i genitori del marito. Per tranquillizzarlo, la donna aveva promesso che sarebbe tornata nel giro di qualche giorno, inconsapevole del gesto che da li a poco l’uomo avrebbe compiuto. Aveva riempito una valigia con qualche effetto personale e poi aveva appiccato il fuoco. Era ancora fuori dalla palazzina quando la Volante della Polizia è intervenuta e il denso fumo nero avvolgeva lo stabile. Sul posto gli operatori hanno trovato anche la moglie dell’uomo che nel frattempo era stata accompagnata dalla sorella. La donna - continua Ciammaichella - aveva raccontato agli Agenti la sua vicenda e le sue paure e anche il fatto che suo marito era un clandestino. A questo punto l’uomo preso dall’agitazione, non potendo vendicarsi della moglie in presenza della Polizia, cominciava prima a privarsi dei vestiti e poi,mentre blaterava parole incomprensibili in tunisino, cercava di allontanarsi. Uno degli Agenti, capite le sue intenzioni lo fermava e nel tentativo di calmarlo, veniva improvvisamente colpito in pieno viso da un violento pugno. In pochi attimi l’uomo si dileguava precipitosamente tra le strade adiacenti facendo perdere le proprie tracce. Secondo una prima ricostruzione l’uomo avrebbe dato fuoco ad un divano e in un attimo le fiamme si sono propagate incendiando le tende e i mobili".

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