La sezione di Pescara del Tar, con ls sentenza n. 607/2011, ha respinto il ricorso promosso dal Consorzio di Bonifica Sud di Vasto con il quale veniva chiesto l'annullamento di un'ordinanza emessa dal sindaco di Vasto e, nel contempo, un risarcimento danni di 960.000 euro. Il provvedimento sindacale contestato ed impugnato aveva imposto al Consorzio, a fronte di una situazione di emergenza igienico-sanitaria, ingenerata dalla carenza idrica verificatasi nell'estate del 2008, di non effettuare la captazione dell'acqua dal fiume Trigno per uso agricolo, per un periodo di 4 giorni, al fine di garantire una maggiore disponibilità della stessa ad uso potabile. Il Comune di Vasto si è costituito in giudizio, a mezzo del legale Stefano Monteferrante dell'Avvocatura comunale, sostenendo la piena legittimità dell'atto e l'assoluta infondatezza della richiesta risarcitoria avanzata dal Consorzio. "L'emergenza idrica dell'estate 2008 - si legge in una nota dell'Ufficio Stampa del Comune di Vasto -, oltre ad acuire i disagi su tutto il litorale, catalizzò l'attenzione dei mezzi di informazione per diversi giorni, provocando la dura reazione del Consorzio di Bonifica, della Confederazione Italiana Confagricoltura, di Coldiretti e Copagri della Provincia di Chieti relativamente alle disposizioni d'urgenza emanate dal Comune per far fronte alla carenza idrica. In effetti la posizione che assunse il Consorzio di Bonifica risultò subito strana così come risultò sproporzionata la reazione di alcune associazioni del mondo agricolo. Il sindaco Lapenna firmò l'ordinanza solo dopo varie consultazioni con la Asl, i Comuni del territorio, la Sasi, il Coasiv e lo stesso Consorzio di Bonifica e dopo una serie di disagi, con i turisti pronti a lasciare la nostra città. La sentenza del Tar, che dà ragione all'Amministrazione comnale di Vasto, pone definitivamente fine all'intera vicenda".