'Aumentare il consumo di olio regionale'

Oggi e domani la manifestazione di 'Frantoi aperti'

Cristina Milo
05/11/2011
Attualità
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L'obiettivo è uno solo: puntare all'aumento del consumo di olio regionale proprio tra gli abruzzesi e arrivare a toccare la quota del 90% dell'olio abruzzese consumato in regione. E' questo che ha spinto l'assessorato all'Agricoltura della Regione Abruzzo a organizzare per oggi e domani la manifestazione "Frantoi aperti". L'olio abruzzese è, infatti, uno dei prodotti più ambiti dal mercato nazionale. "Abbiamo visto crescere, grazie ad una costante attività di pubblicizzazione - ha spiegato l'assessore, Mauro Febbo, presentando l'avvio di "Frantoni aperti" sabato e domenica 6 novembre - il consumo delle famiglie abruzzesi. Il mercato interno, accanto a quello extraregionale, è ugualmente interessante e fondamentale per sostenere una delle produzioni che forse più di altre testimoniano il mondo agricolo, perchè non c'è un imprendiore che non abbia sul proprio terreno una pianta di ulivo". Anche se, putroppo, il caldo e la siccità di quest'estate hanno nociuto, e non poco, alla produzione degli uliveti. Secondo il tecnico Arssa, Marino Giorgetti, per quest'anno "la siccittà estiva ha penalizzato la produzione di un 15-20 per cento ma non certo la qualità che si riconferma ottima, con note particolarmente fruttate, che faranno sicuramente guadagnare nuovi e più attenti estimatori all'olio abruzzese". Purtroppo la "concorrenza dello scaffale nei centri commerciali, offre al cliente una approccio distorto con l'olio extravergine", ha dichiarato il presidente di Confrantoiani, Alberto Amoroso. "E' chiaro che un olio di qualità, certificato in tutto il suo iter non potrà mai costare due euro ma è altrettanto vero che un olio dagli alti standard qualitativi e nutrizionali non potrà fare mai brutte sorprese. Ecco perché iniziave come "Frantoi aperti" servono a riconciliare il raporto tra clientela e olio di qualità, sapendo che l'olio extravergine è il principe dei condimenti, dentro una dieta mediterranea che due anni fa l'Unesco ha dichiarato patrimonio dell'Umanità".

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