Dimissioni di Mercogliano, D'Alessandro: 'Rispetto e nessun polverone'

Il consigliere di Alleanza per Vasto sull'ultima novità all'Urbanistica

a cura della redazione
26/10/2011
Attualità
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"Di fronte alle dimissioni di un dirigente è opportuno rispettarle e non alzare polveroni. Certo, vogliamo sapere, come tutti i cittadini, la verità vera, vogliamo capire quali siano stati, se vi sono stati, i conflitti tra lo stesso dirigente e l'Amministrazione Lapenna, che hanno condotto al clamoroso e inaspettato gesto". Così Davide D'Alessandro, consigliere comunale di Alleanza per Vasto, commenta la notizia delle dimissioni da dirigente dell'Urbanistica di Alfonso Mercogliano. "A me - prosegue - non appassiona chiedere le dimissioni di qualcuno, né dei dirigenti, né dei sindaci, né degli assessori, così come non mi appassiona presentare esposti. Sono e resto per il primato della politica, fuori dai tribunali, fuori dalle carte che eventualmente scottano. Tocca al primo cittadino, che è anche il mio sindaco, spiegare e sono certo che Lapenna lo farà in maniera circostanziata. Domani, in Consiglio comunale, non a caso il sindaco è chiamato a rispondere anche alla mia interrogazione sul voucher 'malandrino' affidato al fratello dell'assessore Marra e di cui Mercogliano si è assunto totale responsabilità. Se c'è qualcosa, come riteniamo, di più spinoso e controverso di un voucher, dev'essere il sindaco a dircelo. Aspettiamo le sue parole, dopo tanto, lungo e inspiegabile, ma a questo punto spiegabilissimo, silenzio. La politica vastese ha necessità e urgenza di esaltare i connotati della chiarezza, ma anche di recuperare il senso di responsabilità. In tanti predicano bene e razzolano male, si dicono responsabili e sono pronti a 'incendiare' il palazzo. La serietà istituzionale impone a tutti di pretendere sempre e comunque la verità, di interrogare, se necessario, e di pretendere risposte esaurienti. Le dimissioni - conclude D'Alessandro - attengono alla sfera personale di ognuno. Chiederle ogni giorno, come si fa da tempo a Roma con Berlusconi (con qualche ragione) e come si comincia a fare a Vasto con Lapenna (senza ragioni, almeno per ora) non è indice di lungimiranza politica".

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