Un totale di 1.284 sottoscrizioni raccolte in due giorni, tra la zona via Cavour nei pressi della Torre di Bassano e l'ingresso del mercato coperto 'oggetto dell'attenzione'. Per l'associazione Porta Nuova presieduta da Michele Celenza, promotrice della raccolta di firme, rappresentano "il segno di una volontà popolare inequivocabile: il mercato coperto di Santa Chiara non dev’essere demolito, anzi va ristrutturato e riqualificato. Anche il comunicato emesso lo scorso 30 settembre dal Comune, a seguito del successo della raccolta di firme, è inequivocabile: “'l mercato di Santa Chiara non verrà abbattuto'. E' un risultato importante, per noi e per quanti hanno firmato. Ma non basta", si legge in una nota diramata dal sodalizio. "Non basta - si prosegue - perché le carte dicono il contrario. 'Non esiste', sostiene il Comune, 'alcun progetto di abbattimento', ed è vero. È vero nel senso che non esiste al momento alcun progetto esecutivo di abbattimento, o se esiste non è di pubblico dominio (e ci mancherebbe…). Del resto, non spetta al Piano di Recupero elaborare progetti esecutivi; ma predisporre le condizioni che li rendono possibili, questo sì. Ciò è appunto quanto è avvenuto: dopo l’approvazione del Piano le condizioni per l’abbattimento ci saranno tutte. Chi afferma il contrario non conosce il Piano. Per questo - prosegue Porta Nuova -, se si vuole davvero escludere l’abbattimento del mercato, non si deve 'procedere nel rispetto del piano di recupero', come scrive il Comune. Il Piano di Recupero va modificato. E va avviato nel contempo un progetto serio e concreto di riqualificazione, anche – se il Comune non ha i fondi - in collaborazione coi privati (magari con quanti attualmente operano nel mercato di Santa Chiara, costituiti in cooperativa). Ma stavolta consultando davvero la città, a cominciare da chi il mercato lo vive e lo frequenta. Presenteremo domani le firme in Comune - è la conclusione della nota -. Da questa Amministrazione attendiamo una risposta".