Forte preoccupazione per il futuro della Flovetro, insediamento dell'area industriale di Piana Sant'Angelo a San Salvo, e non solo. La esprimono le segreterie provinciali delle organizzazioni sindacali Femca-Cisl, Ficltem-Cgil e Uilctem-Uil, alla luca di un ultimo incontro della Rsu con la direzione aziendale. Quest'ultima ha comunicato ai rappresentanti dei lavoratori che da qui alla fine del 2011 sarà costretta a ridurre la cavata del vetro dal forno di un quantità pari a 19 giorni di produzione. "Questa richiesta che potrebbe sembrare normale in una qualsiasi altra azienda - si legge in una nota -, qui deve vederci estremamente attenti come sindacato, essendo la Flovetro di proprietà al 50% di Saint Gobain e al 50% di Pilkington. Questa richiesta va a cadere nell’ambito del piano di ristrutturazione che la Saint Gobain sta realizzando nel settore del vetro in Italia con la dismissione o il ridimensionamento d’alcuni siti e il rilancio di altri". Gli elementi di maggiore preoccupazione, aggiungono i sindacati: "la Saint Gobain, da quando ha annunciato il piano di ristrutturazione del settore vetro in Italia, non ha mai voluto affrontare in modo chiaro il futuro produttivo e occupazionale di Flovetro, mentre per altri siti produttivi vedi Pisa s’impegnava al rifacimento e alla riorganizzazione della stessa, puntualmente realizzati. Per San Salvo si limitava solo a dare delle generiche assicurazioni di non doverci preoccupare; ci risulta che da oltre un anno la Saint Gobain ritira del 50% del vetro che a lei toccherebbe solo il 30%; il dichiarare da parte Flovetro alla Rsu che da oggi fino alla fine dell’anno Saint Gobain vorrà ridurre ulteriormente questa sua quota con circa 19 giorni di produzione in meno è grave, ma la cosa più grave che alla domanda della Rsu di cosa accadrà dal 1° gennaio 2012 vi è stata l’ennesima assicurazione generica". Viene chiesta, dunque, maggiore chiarezza. "La nostra preoccupazione su questo tema è molto forte - sottolineano ancora le rappresentanze sindacali territoriali -, perché non abbiamo di fronte una crisi congiunturale di mercato. Il venir meno di una delle due società proprietarie di Flovetro, in un momento di crisi come quello che si sta vivendo, potrebbe aprire scenari di modifiche strutturali non solo per Flovetro ma per l’intero territorio di San Salvo con gravi ricadute produttive ma soprattutto occupazionali. I sindacati chiedono ai due soci di ritornare a rispettare gli accordi che erano all’origine della creazione dello stabilimento Flovetro cioè di tornare a prendere il 50% ciascuno della produzione, continuando ad investire in questo sito sia in professionalità che in tecnologia e che in questi anni ai due soci ha cosi tanto dato in prodotti e in qualità. Fanno un appello alle istituzioni affinché anch’esse si attivino nelle sedi appropriate. Inoltre sosterranno con forza la richiesta unitaria della Rsu della Flovetro, alfine di mettere in atto tutte quelle iniziative necessarie a fare chiarezza sul futuro produttivo e occupazionale del sito di San Salvo".