Critiche di Febbo sul rinvio della perimetrazione Parco a Vasto, 'bufera' sull'assessore regionale

D'Alessandro (ApV) innesca la questione stigmatizzando le parole del coordinatore del tavolo tecnico. Approvato un documento di censura

a cura della redazione
22/09/2011
Attualità
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Spunto fortemente polemico, nel corso del Consiglio comunale a Vasto, relativamente alle dichiarazioni dell'assessore regionale Mauro Febbo, a capo del tavolo tecnico di coordinamento della perimetrazione, sulla decisione dell'assise civica vastese di rinviare a martedì prossimo i provvedimenti finali in merito al Parco Nazionale della Costa Teatina. "Apprendo con stupore - ha detto Febbo - ciò che questa mattina è avvenuto durante il Consiglio comunale di Vasto nel corso del quale si doveva discutere sulla perimetrazione del Parco della Costa Teatina da presentare al Ministero. Infatti il sindaco Lapenna ha deciso di non decidere o meglio si è presentato in aula senza né una bozza di perimetrazione né un’idea concreta da sottoporre alla sua maggioranza e a tutto il Consiglio comunale. In questi giorni - prosegue - sono stato descritto come il sabotatore del Parco mentre la realtà, come dimostrano i fatti, è ben diversa e sotto gli occhi di tutti. Infatti i ritardi non sono imputabili al sottoscritto, che ha cercato di ascoltare tutti i portatori di interesse, ma ai Comuni che non vogliono decidere e concretizzare sulla carta i perimetri da sottoporre al Ministero ed evitare così il commissariamento. La Regione Abruzzo, durante l’ultimo Consiglio ha preso una decisione lineare e concreta su quale progetto proporre alle comunità interessate e quindi auspico responsabilità e decisionismo da parte dei Comuni. Apprendo inoltre che il sindaco di Vasto ha proposto la candidatura della città a sede del futuro Parco rivendicando così un suo ruolo importante e strategico, ma questo è stato clamorosamente smentito dai fatti. La mancanza di decisione sul perimetro da parte dell’amministrazione comunale dimostra la impossibilità di costruire le basi sulle quali poggiare un qualsiasi tipo di progetto che riguardi o meno il Parco”. Dichiarazioni che provocano reazioni in aula. Alla ripresa dei lavori dell'assise civica, dopo la pausa di metà giornata, è il consigliere comunale di Alleanza per Vasto, Davide D'Alessandro, a prendere la parola e a riferire all'assemblea il commento di Febbo, parlando di "entrata a gamba tesa" nel dibattito in corso e proponendo, nel contempo, un documento di censura contro le accuse dell'assessore regionale. E subito scatta la contrapposizione tra quanti fortemente critici verso Febbo (oltre a D'Alessandro intervengono i consiglieri Molino, Cianci, Lembo, Del Casale e Vicoli) e chi ritiene che critiche del genere vadano rilanciate non nella sede del Consiglio comunale (Marcovecchio e Giangiacomo del Pdl). Per Sigismondi (Pdl) le dichiarazioni di Febbo altro non fanno che confermare quelli che sono stati i ritardi e gli indugi della stessa amministrazione comunale sulla questione della perimetrazione. Duro il sindaco Lapenna: "Febbo è indifendibile e dimostra di non voler bene a questa città. Se oggi ci troviamo qui è perché lui non ha attivato i tavoli con i Comuni. E' stato contrario al Parco, si rimangia la sua posizione ostile in Consiglio regionale e si permette di dare lezioni a chi, oggi, in modo lineare e pacifico cerca una strada condivisa ed unitaria per il Parco". Per Massimo Desiati (Progetto per Vasto), dichiarazioni "inopportune". Alla fine è stato elaborato un documento "di censura", nel quale vengono definite "offensive" le parole di Febbo nei confronti del lavoro che il Consiglio comunale sta portando avanti, ribadendo la centralità di Vasto nel Parco e la sua ambizione a divenirne sede. Documento approvato all'unanimità dei presenti ad eccezione degli esponenti del Pdl che non hanno partecipato al voto. IL DOCUMENTO APPROVATO - Il Consiglio Comunale di Vasto, preso atto di quanto dichiarato dall’assessore regionale Mauro Febbo, coordinatore del tavolo permanente per la perimetrazione del Parco della Costa teatina ritiene offensive nei confronti del lavoro che il Consiglio Comunale sta svolgendo alacremente, le dichiarazioni fatte dall’assessore stesso e riportate come allegato “inoltre che il Sindaco di Vasto ha proposto la candidatura della città a sede del futuro Parco rivendicando così un suo ruolo importante strategico, ma questo è stato clamorosamente smentito dai fatti. La mancanza di decisione sul perimetro da parte dell’amministrazione comunale dimostra la impossibilità di costruire le basi sulle quali poggiare un qualsiasi tipo di progetto che riguardi o meno il Parco”. Auspica che, a prescindere dalla dialettica interna dei gruppi consigliari sui limiti della perimetrazione, Vasto, al momento dell’individuazione della sede, la stessa le venga assegnata come giusto riconoscimento per il ruolo che ha ed avrà all’interno dell’istituendo Parco della Costa Teatina.

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