Corsi di formazione professionale senza finanziamenti, si allarga il coro della protesta

'Tanti i disagi per i ragazzi'

Carla Renzi
20/09/2011
Attualità
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“Ristabilire le priorità di intervento, rivedere gli impegni di spesa e compiere sforzi per garantire la sopravvivenza dei corsi professionali,”: questa la richiesta dell’ex presidente dell’Istituzione dei servizi Sociali, Andrea Bischia, di Progetto per Vasto, avanzata all’assessorato alle Politiche del Lavoro della Regione Abruzzo. Una richiesta dettata dai tagli alla Formazione professionale che mettono a rischio il futuro dei giovani del Vastese, con conseguenze per i corsi garantiti dall’Istituto Salesiano e dal San Gabriele. “A causa dei tagli – ha detto Bischia - molti corsi quest’anno non sono partiti creando disagi ai ragazzi che perdono la possibilità di inserirsi in un contesto scolastico, con tutte le conseguenze immaginabili anche sul piano sociale. Bisogna intervenire subito – ha aggiunto Bischia – per garantire la sopravvivenza dei corsi, anche attraverso la richiesta di finanziamenti UE, per ridare speranza alle famiglie e ai giovani, garantendo loro la possibilità di formarsi professionalmente ed evitare che si perdano”. Nei giorni scorsi la protesta dei genitori dei ragazzi era approdata anche alla Festa nazionale dell’IdV. “E’ un grande dispiacere per noi – ha detto Fratel Dionigi Taffarello del San Gabriele - dover rifiutare ogni anno le richieste di tantissime famiglie che vorrebbero inserire i loro ragazzi nel mondo del lavoro e sapere dai genitori stessi che i loro figli, allontanatisi dalla scuola per vari motivi, non vedono altra prospettiva che stare a spasso, con tutti i rischi che questo comporta, o entrare nel mondo del lavoro senza alcuna preparazione in condizioni spesso umilianti”. “Una grande miopia e negligenza del Governo regionale non riuscire a finanziare i corsi professionali – ha evidenziato don Francesco Labarile dei Salesiani -. Anche Campania e Puglia, anni fa, hanno tagliato la Formazione professionale, oggi sono tra le Regioni che hanno maggiori problemi di criminalità organizzata. Regioni come il Lazio e il Veneto si comportano in modo virtuoso e stanno ottenendo buoni risultati. Un paese che non riesce a spendere il giusto per l’istruzione dei ragazzi è un paese che ha scelto di incollare i giovani all’effimero mondo della tv, oggi più vuoto che mai”.

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