Pubblicato su ''Il Tempo d'Abruzzo'', a firma di Michele D'Annunzio. Un rospo in gola da eliminare subito. Il 3-0 di Benevento è stato troppo per trattenere tutto quello che ha in corpo. Lillo Puccica parla senza peli sulla lingua di arbitraggio, attacco anemico e rivincite. Il risultato di Benevento è bugiardo, per il tecnico della Pro Vasto. Arbitraggio. «Abbiamo subito - attacca Puccica - una grandissima ingiustizia, uno schiaffo alla qualità di gioco mostrata dalla squadra. Eravamo tornati gli stessi di Reggio Calabria. E, invece, ci hanno negato un gol regolarissimo, come era stato evidente anche durante la partita. Gaeta, quando ha colpito, aveva un uomo davanti. Mi meraviglio, poi, di come non abbiano visto un fuorigioco macroscopico sul loro primo gol. Senza dimenticare che ci hanno negato un rigore netto». Cosa non va. Parlare di rigore significa pensare anche all'errore di Volpato dal dischetto, sul 2-0 per il Benevento. Un gol avrebbe riaperto la partita. «Le mie valutazioni - premette Puccica - non dipendono dal singolo episodio. Anzi, il fatto che il ragazzo sia entrato in campo ed abbia voluto tirare il rigore sarebbe stato importantissimo dal punto di vista psicologico, se avesse segnato. Però, dopo aver aspettato per 40 giorni la punta che ci serviva, ora sono demoralizzato. Non metto in dubbio le qualità di Volpato, ma dopo la partenza di Morante ci serviva un giocatore fisicamente presentabile, perché in attacco ho solo due giovani che diventeranno fortissimi in futuro, ma io ho necessità attuali. Tutti, me compreso, avremmo dovuto accertarci delle condizioni di forma di questo ragazzo, che stimo, ma è in soprappeso di 5 o 6 chili. Ora, dobbiamo decidere se fermarlo e fargli rifarela preparazione. Non sto polemizzando con la società, che è composta da persone squisite e che mi ha messo a disposizione giocatori di talento. Però, facciamo una fatica tremenda a concretizzare». Deduzione: serve un'altra punta in attesa che Volpato entri in forma: «È impossibile - afferma Puccica - perché c'è un bilancio da rispettare e io ho sposato appieno questa linea. Il rammarico è solo quello di non aver potuto fare il grande salto di qualità completando la rosa. Ci toglieremo lo stesso delle soddisfazioni». Cosa va. Il gioco è la nota positiva della giornata: «Siamo stati capaci - spiega il tecnico di Viterbo - di esprimere una manovra d'attacco eccezionale. Raramente ho allenato ragazzi come questi, sia moralmente che sotto il profilo della dedizione al lavoro».