Commissione di Vigilanza e 'distinguo' tra le forze di opposizione consiliari

Nota di D'Alessandro (ApV)

a cura della redazione
31/08/2011
Attualità
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"Premesso che la disputa non riguardava la presidenza della Repubblica, ma 'soltanto' quella della Vigilanza, premesso che la città attende risposte urgenti su problemi urgenti, l’elezione che si è tenuta ieri in Comune è stata interessante perché, come sostengo da tempo, ha evidenziato la presenza di almeno tre opposizioni". Così Davide D'Alessandro, consigliere comunale di Alleanza per Vasto, analizza l'esito del voto sulla presidenza della Commissione di Vigilanza nell'ambito del Consiglio comunale di Vasto. "Il candidato del Pdl - aggiunge D'Alessandro - era Manuele Marcovecchio. Il candidato del cosiddetto Terzo Polo ero io, votato anche da Massimo Desiati, il quale ha dimostrato di essere prima uomo d’onore, poi politico. Poiché Marcovecchio è nato dopo di me, sul 5 a 5 avrebbe perso. Così hanno provato a candidare Della Porta. Ma Della Porta era stato già candidato da me in tempi non sospetti. Mi aveva sempre risposto di non avere alcuna intenzione. Ieri, invece, si è prestato alla candidatura. Gli abbiamo detto, per rispetto, che sarebbe stato eletto con 5 voti e 5 astensioni. Di più non potevamo fare. Ha rinunciato. Di voti ne avrebbe voluti almeno 8. Alla fine, per continuare a ostacolare la mia candidatura, hanno votato Francesco Paolo D’Adamo, già vicepresidente del Consiglio (che si scrive Rialzati, ma si chiama Pdl). Ha preso 5 voti, come me, e per anzianità è stato eletto. Qualcuno (non io) sostiene che le due cariche siano incompatibili, poiché il vicepresidente del Consiglio potrebbe compiere atti sui quali la Commissione di Vigilanza sarebbe tenuta a intervenire. Se la vedranno i fini giuristi. Il dato che a me interessa è politico. Mario Della Porta, ovviamente, è stato determinante per il voto finale, perdendo le sue caratteristiche di uomo super partes, perdendo la credibilità di politico che mirava a tenere insieme gli 8 consiglieri che, fin dal primo Consiglio, lo hanno seguito soprattutto in merito al ricorso al Tar. Ieri ha preso parte e, prendendo parte, non può tenere più insieme alcunché. Se si fosse astenuto, avrebbe potuto continuare anche a convocare gli 8 per i pre-consigli. Adesso, se vorrà, potrà convocare il Pdl. Io sono un’altra cosa, in attesa di una risposta da Api e Udc per la federazione con portavoce unico. Anche Desiati, per fortuna, è un’altra cosa".

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