Restaurare il Monumento ai Caduti e restituirlo alla città in una veste più dignitosa entro il prossimo 4 novembre: questo l’ambizioso obiettivo del neonato Comitato costituitosi a Vasto. Personalità della cultura, imprenditori ma anche semplici cittadini convinti della necessità di perpetrare la memoria del sacrificio di tanti vastesi, hanno risposto positivamente alla proposta lanciata dal mensile 'Vasto Domani'. Un’iniziativa assunta nello spirito del fondatore della Testata, il professor Angelo Cianci, a lungo presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci. Un uomo che ha vissuto tutta la sua vita in nome della vastesità, esaltando il concetto di appartenenza ad una comunità, custode e difensore della storia e delle radici, senza mai scadere nel campanilismo. Angelo Cianci ha sempre nutrito rispetto e devozione venso il Sacrario che oggi si trova in piazza Caprioli per quello che rappresenta nella memoria collettiva della città: un giusto tributo a quanti hanno dato la vita per la Libertà e la Patria. A quasi novant’anni dalla sua costruzione, opera dello scultore Remedi di Ferrara, il Monumento versa in stato di degrado e necessita di complessi interventi di restauro. Da qui l’idea di lanciare una sottoscrizione che permetta di restaurare il Sacrario e di preservarlo dalle ingiurie del tempo per traghettarlo verso il futuro. Il Monumento ai Caduti venne inaugurato il 24 maggio 1922, il giorno del VII anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia. L’opera venne commissionata dal sindaco dell’epoca, Florindo Ritucci Chinni e dal poeta Romualdo Pantini. Per l’organizzazione e per il reperimento dei fondi venne costituito un Comitato presieduto dal professor Pietro Suriani. Alla sottoscrizione parteciparono tante famiglie vastesi che avevano perso i loro figli in guerra ma furono organizzate anche diverse iniziative, tra le altre, recite di beneficenza al Teatro Rossetti. Per coprire la somma mancante intervenne il Comune stanziando 2.500 lire.