"Dobbiamo constatare, per l’ennesima volta, che c’è chi come il capogruppo del Pd alla Provincia Camillo D’Amico in nome della propria visibilità, specula sul dramma delle lavoratrici della Golden Lady. Mentre nelle sedi istituzionali e attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali si cercano vie per possibili soluzioni, D’Amico, che sulla vertenza Golden Lady non ha mai presentato un proposta concreta, cerca solo un ritorno elettorale. Le uniche chiacchiere in libertà che sentiamo sono proprio le sue". Non risparmiano i torni i consiglieri di maggioranza alla Provincia di Chieti Angelo Argentieri, Antonio D’Ugo, Tonino Marcello ed Etelwardo Sigismondi. Sotto la lente, ancora una volta, il botta e risposta sulla questione che riguarda la Golden Lady di Gissi. "Per quanto ci riguarda - affermano i consiglieri - apprezziamo l’impegno del Presidente Enrico Di Giuseppantonio, che nei limiti davvero ristretti delle competenze della Provincia, competenze che D’Amico stravolge sistematicamente ingannando lavoratrici e cittadini, si è battuto finora in tutte le sedi con risultati più che apprezzabili dal momento che la Val Sinello è stata riconosciuta area di crisi e che il 13 settembre prossimo a Roma la vertenza approderà sul tavolo del Ministero dello sviluppo economico. I disegni industriali della Golden Lady si palesarono già diversi anni fa. Di D’Amico si ricorda solo che a marzo del 2006, all’epoca capogruppo della Margherita in Consiglio Provinciale, lanciò un appello in piena campagna elettorale per le politiche, ai dirigenti nazionali del suo Partito chiedendo loro di “prendere una decisa e concreta iniziativa per tentare di scongiurare i gravi e preoccupanti disegni industriali della Golden Lady”. Visti i risultati - continuano - di certo c’è solo che il suo fallimento è stato triplice dal momento che il centro sinistra all’epoca governava a Roma, alla Regione Abruzzo e alla Provincia di Chieti".