Il fatto risale al marzo scorso quando un uomo, per mettere fine agli schiamazzi notturni di un gruppo di minorenni, era sceso in strada. A quel punto, stando alle ricostruzioni degli agenti del Commissariato di via Bachelet a Vasto, era stato colpito da un 17enne con un tirapugni che gli aveva provocato una grossa ferita sul sopracciglio, oltre a lesioni multiple, con una prognosi di 16 giorni. Oggi quel 17enne è stato denunciato per lesioni personali aggravate dall'uso di arma propria. "L’episodio - racconta il vice questore aggiunto Cesare Ciammaichella in un comunicato stampa - era accaduto in contrada “Pagliarelli” a Vasto, zona periferica a nord della città. Un gruppo di ragazzi dopo aver partecipato ad una festa di compleanno, faceva un gran baccano per le strade della contrada, senza rispettare il riposo delle persone nella ore notturne. Un signore si era affacciato al balcone della sua abitazione e aveva rimproverato i ragazzi perché le urla impedivano il riposo notturno. Dopo un breve momento di quiete però i ragazzi erano tornati alla carica. L’uomo esasperato - continua Ciammaichella - si era affacciato nuovamente al balcone ma era stato pesantemente insultato dai ragazzi scatenati. Uno dei ragazzi lo aveva provocato ed offeso dicendogli che se aveva coraggio doveva scendere in strada ed affrontarlo. Cosa che l’uomo, nell’ottica del buon padre di famiglia, non si era fatto ripetere due volte, forse anche per la giovane età del gruppo di ragazzi, con la speranza di porre fine al baccano. Una volta in strada, mentre l’uomo discuteva con il gruppo, dei ragazzi che fino a quel momento si era tenuto in disparte lo chiamava da dietro le spalle. L’uomo non faceva in tempo a girarsi che veniva colpito in pieno viso da un potente pugno. A sferrare il colpo era stato un minorenne che la vittima credeva di conoscere, forse perché abitava poco distante dalla sua abitazione. Il paradosso è che la persona colpita conoscesse bene la famiglia del ragazzo aggressore. La Polizia - ha continuato il vice questore aggiunto - ha ricostruito l’intera vicenda con la collaborazione dei Carabinieri. Avevano trovato il malcapitato con un profondo taglio sul sopraciglio. Dalle indagini è emerso che il minore aveva tirato il colpo impugnando una “noccoliera” di metallo, chiamata più comunemente proprio “tirapugni”. E’ un’ arma propia costituita da quattro anelli saldati insieme ad un pezzo di ferro e viene calzata sulla mano di preferenza, per potenziare la violenza del colpo. L’uomo aveva dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del locale ospedale per le contusioni multiple e per la gravità della ferita riportata, con una prognosi di 16 giorni. La vittima, riusciva a riconoscere solo dopo le indagini del caso il suo aggressore, rivolgendosi alla Polizia che, dopo i dovuti accertamenti, ha segnalato l’autore del fatto al Tribunale dei minori de L’Aquila. Il minore, incensurato, dovrà rispondere di lesioni personali aggravate dall’uso di arma propria. Il tirapugni infatti - conclude Ciammaichella - può ferire in maniera grave, ne è consentita la vendita, ma ne è severamente proibito il porto e l’utilizzo ai sensi della L. 110/75".