Un tasso di disoccupazione che, rispetto a quello delle altre province e della regione, è il più alto di tutti e un numero di lavoratori in mobilità che fa venire i brividi. La crisi del lavoro nella provincia di Chieti continua a essere molto pesante: quasi il 18% dei lavoratori sono disoccupati e sono circa 2200 quelli messi in mobilità. Dati che si vanno ad affiancare a una generale crisi del comparto produttivo soprattutto per quello che riguarda le aziende. Uno scenario davvero al limite a cui fa da corollario anche la situazione del terziario, con una crisi profonda delle cooperative e dei servizi alle imprese, nonché delle attività commerciali, dove si registra un calo verticale delle vendite al dettaglio e i saldi attestano un meno 20%. Si consolida il ricorso a cassa integrazione straordinaria, Cigs, e in deroga, sintomi della ripresa economica che non c'è. Nell'ultimo anno le ore di Cigs concesse, stando a Cardo, sono aumentate del 76,8 per cento, passando da oltre 110 mila a più di 195 mila, così come la deroga è salita del 29,8 per cento. Una città come Chieti, che negli anni'70 del secolo scorso arrivò a occupare nelle aziende dello scalo quasi 10 mila persone, oggi affanna su appena 3 mila. Insomma una situazione davvero al limite che rischia di paralizzare una zona che ha in sé molte realtà industriali importanti.