Soddisfazione e buoni auspici per il futuro: è quanto hanno ribadito, questa mattina a Vasto, amministratori regionali, provinciali e comunali alla luce della sottoscrizione, giovedì mattina a Roma, del protocollo d'intesa grazie al quale entreranno nella disponibilità della Provincia le aree dismesse dell'ex tracciato ferroviario sulla costa. "La coesione funziona. Quando politici, amministratori e imprenditori procedono insieme accadono cose incredibili, come dimostra la storica sottoscrizione del protocollo d'intesa, firmato l'altro giorno a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la cessione alla Provincia di Chieti di tutte le aree dismesse delle Ferrovie sulla Costa dei Trabocchi. Ora tutti hanno una consapevolezza: sta per nascere la prima vera industria del turismo nel nostro territorio". Così Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti, ha aperto la conferenza stampa che ha voluto tenere a Palazzo d'Avalos assieme al sindaco Luciano Lapenna, agli altri primi cittadini dei centri costieri, all'assessore provinciale al Turismo, Remo Di Martino, al presidente della Camera di Commercio di Chieti, Silvio Di Lorenzo, e al consigliere regionale Antonio Prospero. La scelta di Vasto per illustrare il protocollo d'intesa finalizzato alla realizzazione della Via Verde della Costa dei Trabocchi non è stata casuale, visto che ben il 43% delle aree dismesse delle Ferrovie è ricompreso nel territorio di Vasto, per complessivi 596.215 metri quadrati. "Non nego che nel firmare il protocollo - ha aggiunto Di Giuseppantonio - ho provato una grande emozione, perché ho pensato ai nostri giovani, l'80% dei quali si dice pronto a lavorare nel settore del turismo. Oggi nasce un'industria vera, in grado di dare loro futuro e occupazione. Il punto d'arrivo della Via Verde non sarà solo, infatti, una pista ciclopedonale da Ortona a San Salvo, che poi dovrà essere inserita nel più ambizioso progetto del corridoio adriatico da mille chilometri Ravenna-Santa Maria di Leuca. Attiveremo a tutti gli effetti un'industria del turismo, che porterà benefici anche alle zone interne. Certo, dobbiamo ancora capire come trasformare le stazioni dismesse e, per questo, dobbiamo ascoltare e interagire con i singoli Comuni. I progetti presentati dovranno essere chiari e concreti, tesi a portare turismo nella nostra splendida terra". A tal proposito, Lino Salvatorelli, uno dei coordinatori della Costituente per il Parco nazionale della Costa Teatina, chiede che la Provincia di Chieti lanci un concorso di idee per i progetti da attuare lungo la Via Verde, "che - sottolinea - rappresenta sicuramente un risultato eccezionale, ma che deve essere capitalizzato all'interno del Parco della Costa Teatina, altrimenti rischia di diventare un'opera che non potrà essere sostenuta da Comuni e Provincia nella sua gestione e manutenzione. Il Parco, infatti - spiega Salvatorelli -, potrà fruire di fondi ordinari nazionali, contrariamente alla Via Verde". Il protocollo d'intesa sottoscritto a Roma prevede che la Provincia di Chieti versi alle Ferrovie dello Stato la cifra di 7,5 milioni di euro, frutto della dotazione finanziaria dei Fas che la Regione ha destinato al progetto della Via Verde, ritenendolo strategico e prioritario per l'intero territorio regionale. Le Ferrovie chiedevano dapprima 50 milioni di euro e, secondo l'assessore comunale all'Ambiente di Vasto, Anna Suriani, "nella forte riduzione della cifra richiesta ha pesato non poco il vincolo di inedificabilità posto dal Comune di Vasto, grazie ad una variante al Prg, sul 43% delle aree dismesse ricadenti nel territorio comunale". Di Giuseppantonio si dice fiducioso nel fatto che i fondi Fas possano essere sbloccati tra settembre e ottobre e assicura che la Via Verde vedrà la luce già dopo un anno dall'acquisto delle aree dismesse, a cominciare da Vasto.