«Per lei aveva lasciato la ragazza con cui da un anno e mezzo si era ricostruito una vita. Quando ha scoperto che la giovane si relazionava con altri ha perso la testa e l'ha minacciata. Non l'avrebbe mai uccisa». Lo ribadiscono Carmine Petrucci e Giovanni Cerella i legali di Piero Chinni, l'operaio di 31 anni di San Salvo che giovedì 28 luglio ha minacciato con un coltello G.I., 29 anni, madre del suo bambino, dopo aver cercato di investirla con l'auto. Il figlio della coppia, che ora ha 11 anni, è frutto di una relazione sbocciata fra i banchi di scuola e poi finita. Non si è esaurita, però, la gelosia dell'operaio, sfociata nell'aggressione. La 29enne ha nascosto al figlio l'accaduto per non turbarlo, ma è molto provata. «Sta molto male», assicurano i conoscenti. Al tentato investimento avvenuto nel centro cittadino qualche minuto dopo le 19, hanno assistito spaventati diversi cittadini. E' stato un commerciante a chiamare il 112. «Prima dell'arrivo dei Carabinieri sono passati diversi minuti. Chinni ha avuto tutto il tempo per colpire con il coltello la donna. Se non lo ha fatto è perché non aveva alcuna intenzione di farle del male. Voleva solo spaventarla», affermano i difensori dell'imputato. Petrucci e Cerella chiedono la derubricazione del reato contestato al loro assistito da tentato omicidio a minacce e la scarcerazione dell'uomo. I due legali hanno presentato un ricorso al Tribunale del Riesame.