Un registro dei tumori del rene. E’ il nuovo progetto lanciato dall’unità operativa di Urologia dell’ospedale "San Pio" di Vasto, diretta dal prof. Luigi Schips, al quale hanno già aderito altri ospedali e università italiani, nell’obiettivo di produrre una sorta di “censimento” che favorirà lo scambio di conoscenze tra medici e ricercatori. Avendo negli anni coltivato uno specifico interesse per la patologia tumorale del rene, il dr. Luca Cindolo, stretto collaboratore del primario, animato dalla volontà di condividere la numerosa casistica prodotta dall’Urologia del “San Pio” con altri specialisti e avviare un confronto sulle diverse modalità di cura di tale neoplasia, ha promosso e avviato la realizzazione di un registro internazionale. A tutt'oggi sono stati raccolti i dati preoperatori e postoperatori di più di 4.000 tumori renali per valutare prima di tutto la validità degli strumenti di diagnosi e delle diverse opzioni chirurgiche che si possono offrire ai soggetti affetti. "Quella dei pazienti con neoplasie renali è una popolazione in crescita - sottolinea Cindolo - perché grazie all'estensivo uso di raffinati strumenti diagnostici, come l'ecografia ma soprattutto la TAC, i radiologi sono in grado di riscontrare anche piccole masse asintomatiche con potenziale evolutivo maligno. Lo studio e la cura di questi tumori, perciò, può avvantaggiarsi moltissimo dalla realizzazione di database collaborativi, perché attraverso lo scambio di informazioni e l'analisi statistica possiamo migliorare l'efficacia prognostica e terapeutica e contribuire a moltiplicare le possibilità di cura". Intanto, sul fronte dell’innovazione l’Urologia di Vasto si conferma ancora una volta protagonista nella comunità scientifica internazionale. L’unità operativa è stata premiata dalla Società Italiana di Urologia Oncologica per il contributo offerto ai lavori del XXI Congresso Nazionale con una relazione, realizzata in collaborazione con le Università di Napoli e Halle (Germania), sulla chirurgia laparoscopica a singola incisione del tratto urinario superiore. Quello degli interventi “single port” è diventato una sorta di cavallo di battaglia per l’équipe vastese, che ha portato alla ribalta degli ambienti scientifici internazionali l’Ospedale “San Pio”, il cui nome figura su numerose e autorevoli riviste. Come l’ultimo numero dell’“European Urology”, che pubblica uno studio multicentrico condotto su 1.076 casi sempre in tema di interventi chirurgici eseguiti in laparoscopia con singola incisione. L'Unità Operativa di Vasto è l'unico centro Italiano a comparire, accanto a diverse Università americane, tra cui Cleveland, San Diego, Colorado, e paesi asiatici, quali Cina e Corea. “Siamo stati pionieri nell’applicazione di tale tecnica in campo urologico – sottolinea Luigi Schips – e oggi nella nostra unità operativa la utilizziamo abitualmente, quando ricorrono le indicazioni cliniche, per il trattamento chirurgico del rene, del surrene e delle vie urinarie, attraverso l’asportazione totale o parziale. E’ un tipo di metodica che dà ottimi risultati perché altamente efficace e meno invasiva, e in quanto tale caratterizzata da una fase post-operatoria meno dolorosa per il paziente e tempi di recupero più rapidi. Proprio per averla introdotta per primi, abbiamo acquisito ormai una casistica sufficiente che ci permette di esportare la nostra tecnica oltre i confini nazionali, come accaduto di recente al congresso mondiale di Video-Urologia tenutosi a Torino dove una platea assai qualificata ha espresso grande apprezzamento per il video presentato su un intervento eseguito a Vasto”.