Figlie della Croce verso la chiusura a Vasto: l'Agesc prende posizione

'Smarrimento, dispiacere e un pizzico di sana rabbia'

a cura della redazione
18/07/2011
Attualità
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Smarrimento, dispiacere, incredulità e un pizzico di sana rabbia: sono queste le sensazioni che pervadono in questi giorni le famiglie dei bambini che hanno fino ad oggi animato gli spaziosi saloni e le classi dell’Istituto Figlie della Croce di Vasto. Lo sottolinea, in una nota, Alessandra Molino, presidente provinciale dell'Agesc, l'associazione nazionale Genitori Scuole Cattoliche che interviene sulla questione dell'annunciata chiusura, dal 2012, della scuola dell'Istituto con impossibilità di formare, dall'anno scolastico 2011/2012, la prima classe per chi ha concluso il ciclo della materna. "Al contempo - aggiunge - un’esortazione a prendere anche questa esperienza come uno dei tanti insegnamenti dell’esistenza, e, per dirla con Andrea Uberto Fournet - fondatore delle Figlie della Croce - 'Bisogna soprattutto insegnare a salvarsi. Il resto non conta affatto'. Tutto era per noi familiare - prosegue Alessandra Molino -. Il 'buongiorno!' di Suor Maria Andreina, la puntuale disponibilità e competenza della Madre Superiore Suor Michela, il sorriso allegro di Suor Mirella, l’accoglienza cordiale di Suor Anita. Di tale piacevole ambiente, sorvegliato dallo sguardo Immacolato di Maria Vergine, alcuni godranno ancora per un anno, altri ne conserveranno le indelebili memorie, il ricordo, ed i tanti insegnamenti. I genitori dell’Agesc, pur nella convinzione di trovare grande competenza didattica ed educativa, ed alte professionalità nella scuola statale, si sentono ingiustamente limitati nella libertà di scelta educativa, per il protrarsi di una situazione che ha purtroppo riscontrato sordità e silenzio su troppi fronti. Da questa nostra esperienza - conclude - è auspicabile che scaturisca una rinnovata volontà di partecipazione e di presenza nel percorso educativo dei nostri figli”. La nota in questione, così come un intervento della presidente nazionale dell'associazione, è stata inviata, tra gli altri, al vescovo Bruno Forte, al presidente della Provincia di Chieti ed al sindaco di Vasto. Di seguito la nota di Maria Grazia Colombo, presidente nazionale dell'Agesc. "La situazione attuale vede il proliferare, da parte di istituzioni scolastiche paritarie, di condizioni che ne suggeriscono la chiusura. E’ una situazione drammatica e estremamente preoccupante, perché porta ad un impoverimento del pluralismo educativo e formativo istituzionale, ad una mortificazione dell’iniziativa scolastica di quanti nella società civile sono in grado di proporre percorsi educativi e formativi, ad una banalizzazione dello stesso sistema nazionale di istruzione che così viene ridotto nella sua unitaria capacità di essere al servizio della comunità, ad una negazione della libertà di scelta delle famiglie e dello stesso dovere/diritto costituzionale dei genitori di educare e istruire i figli. In questa situazione viene a trovarsi anche la scuola diretta dalle Suore Figlie della Croce di Vasto, che è costretta a valutare, appunto, la possibilità di chiudere. Come Agesc siamo molto vicini alla scuola, che chiudendo verrebbe meno alla sua missione: una missione che riteniamo debba essere aiutata e sostenuta nel suo essere presenza attiva sul territorio. E siamo altrettanto vicini ai genitori, che hanno scelto questo tipo di scuola perché desiderosi di una educazione orientata cristianamente, sostenendoli nel loro impegno teso ad una formazione integrale dei loro figli. Restiamo comunque fiduciosi nell’attenzione che verrà data, da parte di tutti, dalla stessa Congregazione e delle autorità civili ed ecclesiali, a questa situazione che coinvolge, non soltanto la scuola delle Suore Figlie della Croce, ma anche tutte quelle famiglie che ad essa hanno affidato i loro figli".

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