Restano poco più di due mesi ai Comuni per mettersi d'accordo sul Parco nazionale della Costa teatina, ma invece le polemiche non si placano. A qualche giorno dalla manifestazione di protesta organizzata da un gruppo di agricoltori in particolare contro il Parco a Fossacesia, dal 'partito dei contrari' arriva la proposta di un decreto abrogativo della legge governativa che nel 2001 ne sancì l'istituzione. A lanciarla è il sindaco di Rocca San Giovanni, Gianni Di Rito. Ma gli amministratori a favore del progetto lanciano un appello: «Basta il muro contro muro, dobbiamo arrivare a una soluzione condivisa». C'è chi parla di flop, chi, galvanizzato, promette nuove battaglie. Il Parco nazionale della Costa teatina non è ancora nato e già ha creato due fazioni: i favorevoli e i contrari. Nessuna via di mezzo nonostante il 30 settembre, data ultima per presentare una perimetrazione condivisa, sia dietro l'angolo. Se gli otto sindaci non si decideranno prima, sarà un commissario esterno mandato dal governo a stabilire i confini del Parco nazionale voluto dalla legge 93 del 2001. Ma c'è chi, come il sindaco di Rocca San Giovanni, Gianni Di Rito (Udc), che di ente parco e di commissari non vuole nemmeno sentir parlare. «Bisogna cancellare la legge attraverso un decreto abrogativo», ribadisce, «il nostro territorio non è idoneo ad un parco nazionale e nè sono stati fatti studi scientifici seri che confermino la necessità di proteggere particolari tipi di flora e di fauna. Non sono contrario alla difesa dell'ambiente, ma al fatto che, in un Cda dell'ente parco di 12 membri, 8 posti saranno indicati dal ministero e 4 saranno lasciati ai sindaci che avranno solo un potere consultivo». Le proposte sono altre. «Se si vuole davvero difendere il territorio - continua Di Rito - ci si può riunire in consorzio per applicare progetti di salvaguardia condivisi. Inoltre è necessaria la consultazione popolare: perchè non fare una sorta di referendum per chiedere ai cittadini cosa ne pensano? Non ci si può improvvisare ambientalisti: ci sono sindaci che lasciano costruire sulle spiagge». Nell'altra "fazione" Fabrizia Arduini, componente del Wwf e della Costituente del Parco, secondo la quale non tutti gli agricoltori sarebbero contrari al progetto. «In poco meno di una settimana, per la battaglia contro il Centro Oli, solo tra Ortona e Tollo si sono riuniti circa 2mila agricoltori - sottolinea - domenica per otto comuni sono scese in piazza poche centinaia di persone. I produttori non hanno l'anello al naso: vgliono capire, non si fidano del terrorismo fatto finora dagli stessi governanti. È necessario invece ribadire che i vincoli restano quelli che già ci sono e che nessuno imporrà di rendere non più edificabile un terreno perchè i parchi recepiscono i Prg comunali». «Bisogna avere rispetto per i manifestanti nonostante siamo a favore del Parco - interviene l'assessore alle Politiche sociali di Fossacesia, Fabrizio D'Amario -, piuttosto dobbiamo arrivare ad una soluzione condivisa e partecipare insieme alla rinascita del territorio che passa senza dubbio attraverso il Parco della Costa teatina».