Per Guido Giangiacomo, che cita i commi 11 e 12 dell'articolo 50 del Testo Unico sugli Enti Locali laddove si individua il momento essenziale del giuramento del sindaco, la conseguenza più grave è quella di poter avere un primo cittadino "senza pieni poteri con il suo giuramento avvenuto davanti ad un Consiglio comunale che in quel momento non aveva regolarità". E' questo uno dei passaggi dei tanti rilievi delle forze di centrodestra in merito alle fasi iniziali, contestate in aula e fuori, della prima assise civica del nuovo mandato amministrativo di centrosinistra con Lapenna sindaco. La maggior parte delle minoranze (ad esclusione di Progetto per Vasto di Massimo Desiati) si ritrova in conferenza stampa per annunciare il ricorso al Tar contro le "diverse irregolarità" qualora non dovesse esserci una mano tesa (leggasi riconoscimento dell'errore e riconvocazione del Consiglio) da parte della maggioranza. Tra i presenti il candidato sindaco della coalizione battuto al ballottaggio, Mario Della Porta, ed ancora i consiglieri del Pdl Giangiacomo, Marcovecchio e Sigismondi, D'Adamo di Vasto Futura e Del Prete e D'Alessandro del Nuovo Polo, unitamente ai coordinatori cittadini di Fli, Alleanza per l'Italia e Alleanza per Vasto Giuseppe La Rana, Maurizio Santulli e Francescopaolo D'Adamo. Due le situazioni particolari messe a fuoco: quella della non perfetta surroga dei consiglieri comunali in sostituzione degli assessori, con i concetti ribaditi soprattutto da Della Porta, e quello della votazione mancata (salvo poi avere quella successiva dopo che si era passati ad un altro punto all'odg) dell'immediata eseguibilità della prima approvazione, relativa alla convalida degli eletti. "Non sono capricci formali come qualcuno della maggioranza vuole far passare - sottolineano i rappresentanti del centrodestra - ma qui siamo di fronte a norme regolamentari violate e questo solo per nascondere tensioni politiche e divisioni, all'interno del centrosinistra, che mai sono state superate". Non è passata inosservata, infine, l’assenza di Massimo Desiati, e questo anche a conferma di una non piena condivisione di questi rilievi da parte di tutte le forze dell’opposizione.