Villetta incendiata e devastata all'Incoronata: sette arresti dei Carabinieri di Vasto

L'episodio, 'per questioni di cuore', il 19 maggio scorso in via Nicola Galante

a cura della redazione
17/06/2011
Attualità
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Sette arresti sono stati operati dai Carabinieri della Compagnia di Vasto per l'episodio dell'incendio e devastazione di una villetta di via Nicola Galante, al quartiere Incoronata. I coinvolti in questa vicenda, tutti di etnia rom residenti nella vicina Termoli, devono rispondere delle accuse di incendio doloso in concorso e minacce ed il loro arresto è stato concretizzato per la loro "riconosciuta pericolosità sociale". In carcere, tra Larino e la sezione femminile di Chieti, sono finiti: Gisidio Cerelli, 42 anni, Giovannina Casamonica, 45, Ferdinando Cerelli, 24, Domenico Cerelli, 44, Giuseppe De Rosso, 46, Carmine De Rocco, 39 e Domenico De Rocco, 19 anni. Tranne l'ultimo tutti gli altri erano già noti alle forze dell'ordine per precedenti contestazioni di reati. Hanno operato Carabinieri della Compagnia di Vasto, di concerto con i colleghi di Termoli e l'ausilio di due unità cinofile del Comando Legione Carabinieri Abruzzo di Chieti. Gli arresti, sottolinea nel corso di una conferenza stampa il capitano dell'Arma di Vasto Giuseppe Loschiavo, costituiscono la conclusione di un’indagine iniziata il 19 maggio scorso dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Vasto sotto la direzione della locale Procura della Repubblica. Tutto parte da una relazione sentimentale tra due giovani rom, di 24 e 22 anni, che proprio non va giù al nucleo familiare di lei. "Il pomeriggio del 19 maggio - ricorda Loschiavo - verso le 18.30 alcuni individui, arrivati a bordo di due autovetture, dopo essere entrati in una villa in località Incoronata, di proprietà di B.F., 50enne, di etnia rom, essendo i proprietari assenti, con inaudita violenza danneggiarono i mobili presenti all’interno e distrussero i vasi di terracotta e le statue in gesso esistenti all’esterno nel giardino, facendo uso di bastoni, mazze e quant’altro. Quindi, prima di allontanarsi, spargendo del liquido infiammabile al pianterreno, diedero fuoco al salotto e alla cucina. L’intenso fumo danneggiò gravemente le altre stanze, mentre il forte calore, sprigionato dalle fiamme, lesionò anche il solaio dell’abitazione. Dalle testimonianze raccolte nell’immediatezza del fatto e dai successivi accertamenti e riscontri, i Carabinieri sono riusciti a risalire al movente e ad individuare i presunti autori del grave episodio criminoso". L’Autorità Giudiziaria, concordando con i risultati delle indagini svolte dai Carabinieri, ha disposto la custodia cautelare in carcere tenuto conto della pericolosità sociale dei soggetti e del rischio di reiterazione del reato. Espletate le attività burocratiche, gli arrestati sono stati associati presso il carcere di Larino e quello femminile di Chieti. All’origine del grave fatto, dunque, una relazione sentimentale tra due giovani che i parenti della ragazza non hanno mai approvato. "Quando i due giovani - conclude Loschiavo - non riuscendo a superare le resistenze dei parenti hanno deciso si procedere per la loro strada, lasciando le loro rispettive case dove vivevano con i loro genitori per iniziare a vivere da soli, i parenti della ragazza, interpretando tale decisione come una grave offesa, avrebbero deciso di vendicarsi e, pertanto, organizzato una vera e propria spedizione punitiva, probabilmente pensando di trovare i due innamorati nell’abitazione dei genitori del ragazzo a Vasto".

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