Quel progetto di estrarre petrolio dall'Adriatico proprio non è andato giù ai rappresentanti politici della Regione Abruzzo e oggi, a distanza di alcune settimane dalla grande manifestazione di protesta che si era svolta proprio nelle città che si affacciano sul mare, Carlo Costantini, capogruppo dell'IdV alla Regione, sollecita affinché si voti al più presto la risoluzione contro la ditta Petroceltic, la stessa che aveva richiesto e ottenuto dal Ministero dell'Ambiente il giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del programma. E adesso Costantini si aspetta che il consiglio regionale dia il parere favorevole al ricorso contro la Petroceltic. "L'Abruzzo, unica Regione adriatica ad aver approvato una proposta di legge alle Camere per liberare definitivamente l'Adriatico dal petrolio - afferma Costantini -non puo' eludere le richieste ministeriali di parere e, soprattutto, non puo' rinunciare ad impugnare tutte le autorizzazioni che espongono il mare Adriatico al rischio petrolio, esattamente come hanno fatto la Regione Puglia e numerosi Comuni". L'esponente IdV si dice convinto che "se il Consiglio regionale darà il via libera al ricorso, Chiodi non potra' piu' nascondersi e dovrà uscire una volta per tutte allo scoperto". Da parte sua il consigliere regionale Paolo Palomba ha firmato una risoluzione urgente indirizzata al governatore Chiodi con la quale chiede di impugnare, nelle sedi del Tribunale regionale amministrativo, le autorizzazioni concesse dal Ministero dell'Ambiente alla società irlandese Petroceltic. "Il Consiglio regionale d’Abruzzo, con verbale n. 58/4 del 2 novembre 2010, ha approvato la proposta di legge 'Divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi' - spiega Palomba - che all’art. 1, primo comma, testualmente recita: 'La prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi liquidi sono vietate nelle acque del mare Adriatico...'. Visto che la Regione Abruzzo, a differenza di quanto deciso dalla Regione Molise, ha ritenuto di non dover esprimere parere alcuno contro il decreto del Ministero dell’Ambiente e che la Regione Puglia, i Comuni di Vico del Gargano, Rodi Garganico, Vasto e Termoli hanno proposto ricorso al Tar contro il medesimo decreto, con la risoluzione urgente chiediamo al Governatore Chiodi di assumere ogni atto necessario al fine di proporre ricorso amministrativo entro i termini contro il decreto del 29.3.2011, con il quale il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha espresso giudizio positivo circa la compatibilità ambientale di un programma di lavori per la ricerca di idrocarburi nel mare Adriatico, al largo delle coste della regione Abruzzo. Dopo le parole, i proclami e gli impegni a favore della tutela dell’ambiente - chiude Palomba - è necessario che la Regione Abruzzo adotti più concrete azioni sul piano amministrativo per scongiurare l’avvio delle operazioni di ricerca di petrolio in Adriatico".