Oggi si festeggiano i 197 anni dell'istituzione dell'Arma dei Carabinieri, nata nel 1814 per decisione di Vittorio Emanuele I di Savoia. Molte le manifestazioni e le parate organizzate in Italia per la celebrazione. Di seguito il discorso ufficiale del generale vastese Gianfranco Rastelli, Comandante della Legione Carabinieri Molise. "Carabinieri di ogni ordine e grado della Legione Carabinieri Molise. Desidero innanzitutto porgere – anche a vostro nome – il piú vivo e deferente saluto all’arcivescovo di Campobasso, al vescovo di Trivento ed a tutte le autorità religiose che considero sempre custodi e testimoni di quei valori che caratterizzano permanentemente la condotta del carabiniere: onore e fedeltà, che costituiscono le essenze del giuramento prestato e che sono alla base dell’essere carabiniere. Un sentito omaggio ai gonfaloni della Regione Molise, della Provincia di Campobasso e della Città di Campobasso. Un cordiale benvenuto: agli onorevoli rappresentanti del parlamento; al presidente della Gunta e del Consiglio regionale; al neo presidente della Provincia di Campobasso; al sindaco di Campobasso ed ai sindaci della regione. Al signor prefetto della provincia di Campobasso un sentito grazie non solo per essere con noi oggi, ma anche per l’autorevole e generosa presenza nel nostro quotidiano operare. Un sincero saluto al presidente della Corte di appello del Molise, al procuratore generale della Repubblica di Campobasso ed a tutti i rappresentanti della magistratura, ai signori questori delle province di Campobasso ed Isernia, al signor comandante della regione ed ai comandanti provinciali della Guardia di finanza, ed a tutte le altre forze di polizia, con animo di soldato, rinnovo il mio senso di gratitudine per averli al fianco nella nostra lotta contro il crimine. Ai militari delle altre tre forze armate un sincero e fraterno saluto. Al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche un sentito grazie per l’attività svolta nell’assicurare funzionalità, decoro e confortevolezza alle nostre caserme. Un cordiale saluto ai rappresentanti delle associazioni professionali, dell’industria e del commercio. Ai rappresentanti della stampa, qui intervenuti in gran numero un sentito grazie per il diuturno lavoro dedicato all’informazione. Alle sorelle della Croce Rossa Italiana, all’Unicef, a tutte le organizzazioni di soccorso e di volontariato, il mio commosso pensiero per quanto fate in Patria e nel mondo. Alla città di Campobasso, ai giovani molisani, dai quali mi giunge, anche attraverso i contatti con le scuole nell’ambito del programma di cultura alla legalità, una crescente domanda di legalità assicuro che l’Arma profonde e profonderà ogni sua energia nell’utilizzare, sempre meglio, tutte le risorse e gli strumenti a sua disposizione per garantire l’invocata sicurezza. un particolare saluto ai familiari delle “vittime del dovere”, alle vedove, agli orfani assistiti dell’Onaomac (Opera di assistenza orfani dell’Arma). Ai carabinieri dell’Associazione nazionale schierati in un unico blocco con i carabinieri in servizio un sincero grazie per l’ impegno profuso nella testimonianza dei valori dell’Arma. Un sentito saluto ai carabinieri della Scuola allievi carabinieri di Campobasso – istituto di alta formazione professionale – notevolmente impegnato nella formazione di circa 500 carabinieri destinati ad operare in missioni di breve durata all’estero e nelle specializzazioni di oltre 1000 carabinieri provenienti dal territorio nazionale. Impegno, quale polo di ecellenza, che porterà nei prossimi mesi estivi all’addestramento di 166 giovani nell’ambito del progetto “Vivi le Forze armate. Militare per tre settimane” la cui finalità è quella di far avvicinare i giovani ai valori delle Forze armate, offrendo loro la possibilità di prendere coscienza degli alti contenuti etici e morali del mondo militare e fornire le conoscenze di base riguardanti il dovere costituzionale di difesa della Patria e le priorità delle Forze armate: missioni internazionali, soccorso alle popolazioni, protezione dei beni culturali ed ambientali e quelle di concorso alla salvaguardia delle libere istituzioni democratiche. Un particolare ringraziamento invio all’organismo di rappresentanza di base, sempre propositivamente al mio fianco nelle decisioni che incidono sulla vita e sul benessere dei militari. La giornata di oggi in cui celebriamo il 197° annuale di fondazione dell’Arma dei carabinieri ci porta a guardare l’anno 2011 con la ricorenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e con l’avvio delle celebrazioni del bicentenario di fondazione dell’Arma dei carabinieri, costituita nell’anno 1814, e per noi carabinieri del molise con il decimo anniversario della costituzione della Legione carabinieri Molise. Anniversari questi che non possono scorrere nella ordinarietà quotidiana delle cose, ma che richiedono attimi di riflessione e di approfondimenti per trovare nell’esempio tramandatoci da chi ci ha preceduto la strada da seguire, da continuare a seguire senza incertezze o tentennamenti, per non perdere mai di vista l’orgoglio del nostro compito e del nostro essere militari, un orgoglio fatto di tradizioni e valori che parlano di Patria, di bandiera, di senso del dovere e dell’onore. Due storie parallele l’Italia e l’Arma dei carabinieri, che richiedono in modo analitico e ad ampio respiro un fuggente racconto. Siamo nel cuore del 150° dell’Unità d’Italia e fra tre anni, nel 2014 celebreremo il 200° anno di fondazione dell’Arma dei carabinieri, voluta dal Re di Sardegna Vittorio Emanuele I al suo rientro in Torino al termine dell’occupazione francese. Il 1814 fu un anno decisivo per tutta la penisola, nascevano i carabinieri ed il Congresso di Vienna ridisegnava la carta politica della restaurazione, non di certo generosa con gli italiani – giudicata dal Metternich “mera espressione geografica”. Il racconto del sogno nazionale e di quello che accadde dopo – sempre affiancato dalla storia dell’Arma – ci accompagna in questo anno nello spirito del 150°anniversario per arrivare ai giorni nostri, attraversando l’Italia dell’800, le due guerre mondiali, fino a descrivere l’Italia contemporanea, quella che abbiamo oggi sotto gli occhi, fedeli, nell’arco di due secoli. Storia che dal 25 ottobre 2001 vede partecipe la Legione carabinieri Molise. L’Arma dei carabinieri come ha scritto il generale di c.a. dei caranibieri Arnaldo Ferrara, autore della storia documentale dell’Arma dei carabinieri, fu creata – cito le testuali parole – come “un corpo nuovo, di valenza multipla e dalle attribuzioni particolari, ispirato ai principi di libertà di riconoscimento pieno dei diritti delle popolazioni, di esaltazione dei valori dell’uomo ormai pienamente acquisiti dopo la Rivoluzione francese”, compiti questi debitamente assolti e mai ignorati. A testimonianza della missione affidataci viene data lettura di due encomi solenni pubblicati sul “Bollettino dei carabinieri reali” nell’anno 1890, per fatti che hanno interessato questa terra a pochi anni dall’Unità d’Italia. Le vicende ascoltate non sono dissimili da quelle che la cronaca dei nostri giorni ci richiama alla memoria e mostrano che il compito assolto nel passato continua nel presente sempre con la stessa fedeltà alla consegna ricevuta, ma oltre che al lontano passato il nostro sguardo deve rivolgersi doverosamente e realisticamente al presente, per tentare bilanci in grado di farci capire come abbiamo lavorato e quanto abbiamo lavorato, in questo decennio di fondazione della Legione carabinieri Molise d’intesa con la magistratura e a fianco a fianco con i colleghi delle altre forze di polizia, per offrire a quanti in città e in campagna, giustamente pretendono sempre migliori condizioni di sicurezza. Nel decennio 21 ottobre 2001 – 30 giugno 2011 l’Arma del Molise ha perseguito oltre 55000 reati; arrestato 2447 persone; deferito alla a.g. oltre 22000 persone; controllato circa 2 milioni di automezzi. Impegno che ha trovato il giusto riconoscimento nella concessione di: 1 medaglia d’oro al valore civile; 1 medaglia di bronzo al valore civile; 1 medaglia di bronzo al merito civile; 1 croce di bronzo al merito dell’Arma dei carabinieri; 87 encomi; 2 attestati di pubblica benemerenza interrogandoci su questi risultati e sul come abbiamo lavorato dobbiamo evidenziare che lo schieramento e l’impiego delle forze della Legione carabinieri Molise hanno consentito di stabilire che il modello operativo, nato con l’Arma stessa, e basato sulla intensa ed ineguagliata relazione con il territorio molisano e le sue comunità è valido, fortemente rispondente e di grande vitalità. Modello organizzativo, come illustrato nel decorso anniversario, potenziato con servizi più vicini alla popolazione – proiettando sul territorio circa 62.000 servizi, di cui 29000 pattugle a piedi – ha consentito di migliorare il lavoro svolto, come lo testimoniano, a livello regionale, i lusinghieri risultati conseguiti negli ultimi 12 mesi, caratterizzati da una diminuazione dei reati denunciati – circa 6.400 a fronte degli 8.400 dell’anno precedente; un appariscente incremento degli arresti 285 a fronte dei 229 dell’anno decorso; numerose operazioni di polizia giudiziaria, peraltro puntualmente riprese e diffuse dagli organi di informazione, cui rinnovo il nostro grazie per l’attenzione riservataci. Risultati che testimoniano una elevata e costante proiezione esterna per il controllo del territorio molisano. Ma non basta. L’amore dei cittadini molisani, forti della loro cultura e delle proprie tradizioni, per noi carabinieri richiede uno sforzo ed un impegno maggiore. Compito che i comandanti di stazione dovranno adempiere in modo sempre più ottimale per cui appare fondamentale il contatto con la gente per ritornare a vedere, parlare, ascoltare e valutare attentamente le notizie raccolte, attraverso una costante e metodica azione di monitoraggio del territorio, che non può prescindere dalla conoscenza diretta delle persone e dalla continua ricerca del contatto con la gente, presupposti questi indispensabili per percepire l’insorgenza di problemi, grandi o piccoli che siano, in grado di turbare il normale svolgimento della vita sociale come testimoniano le oltre 146000 telefonate pervenute al numero telefonico 112. Carabinieri della Legione Molise che ho l’onore di comandare rinnovo il mio apprezzamento e la gratitudine per la generosità del vostro lavoro. Lavoro non privo di sofferenza, di dolore, di sacrifici, spesso oscuri perché offerti in silenzio. Sacrifici questi testimoniati dai nostri caduti vittime del dovere, che non possiamo in questa circostanza non commemorare ed onorare con sentita commozione e riconoscenza. Esprimo un referente omaggio ai carabinieri caduti in servizio di tutti i tempi ed in particolare a quelli a noi più vicini, salutando e ringraziando per la loro presenza: i familiari del generale Franco Romano, medaglia d’argento al valor civile, caduto il 14 dicembre 1998 in Piemonte; i familiari del brigadiere Mario Di Lanna caduto l’11 agosto 1981 in provincia di Caserta, vittima del terrorismo; i familiari del carabiniere Elio Di Mella caduto il 7 ottobre 1982 in provincia di Avellino, a cui è stata consegnata la medaglia d’oro al valore civile; i familiari del brigadiere Pietro Di Chiro e dell’appuntato Caudio Perna caduti il 26 marzo 2009 in Bojano. Onoriamo la loro memoria e quella dei carabinieri Vincenzo Simone e Domenico Tomaro, caduti in questa nobile terra in operazioni belliche nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con un attimo di silenzio. Il comandante del battaglione renda gli onori delle armi, presentate le armi carabinieri della Legione Molise, oggi è la nostra festa, che ci vede qui, sostare per un attimo, uscendo dal nostro tradizionale riserbo, immortalato dall’illustre figura del nostro Risorgimento Costantino Nigra, ideatore nel 1875 del motto di cui tutti gli uomini e le donne dell’Arma , in servizio ed in congedo, vanno fieri “Usi obbedir tacendo”, per fare il bilancio del nostro operato. Lo abbiamo fatto innanzitutto ed individualmente dinanzi alle nostre coscienze in modo che possa esserci di correttivo per l’avvenire. Carabinieri della Legione Molise, e concludo questo mio intervento, molti mali che prescindono dalle nostre possibilità di intervento non ci consentono di fare tutto quello che la nostra passione, il nostro amore, il nostro senso di giustizia e legalità ci avevano indicato, ma siate orgogliosi dei risultati conseguiti che ritengo rispondenti alle crescenti esigenze di sicurezza demandate all’istituzione. Viva l’Arma dei carabinieri! Viva L’Italia!" Gianfranco Rastelli, Comandante Legione Carabinieri Molise