Sevel, lavoratori di nuovo in sciopero domani e domenica

La Fiom alza le barricate dopo l'accordo a Torino sullo stabilimento abruzzese

Michela Bevilacqua
03/06/2011
Attualità
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I lavoratori della Sevel tornano ad incrociare le braccia. Lo sciopero è stato fissato per le giornate di domani e domenica e arriva dopo l'incontro che si è tenuto a Torino nel quale sono stati presi gli accordi che riguardano proprio lo stabilimento abruzzese. Accordi che hanno riguardato le date di ulteriori sei turni lavorativi in regime di straordinario nello stabilimento dei furgoni Ducato, di proprietà della Fiat e del gruppo francese Psa (Peugeot e Citroen). "La Fiom ha chiesto il rispetto dell'accordo 2005 e l'erogazione del 100% di maggiorazione turno più una quota economica e un riconoscimento occupazionale con la stabilizzazione dei precari fuoriusciti nel 2008 - afferma il segretario Fiom, Marco Di Rocco - la Sevel ha concesso le maggiorazioni, ma non ha dato seguito alle altre richieste della Fiom. L'incontro del 25 maggio con l'azienda in realtà è durato appena otto minuti, perché era già tutto concordato. Ormai la Fiat detta le condizioni e le altre sigle sindacali concordano preventivamente l'adesione - continua - agli altri sindacati non interessava chiedere e ottenere altro. La Fiom, pur riconoscendo il risultato dell'aumento delle maggiorazioni, stigmatizza il comportamento irresponsabile della direzione aziendale che, insieme alle altre sigle sindacali, stanno portando questo stabilimento al non governo sindacale e a possibili e rischiose reazioni da parte dei lavoratori, i quali non vedono una discussione vera sulla loro condizione di lavoro e di vita". Un atteggiamento, quello della Fiom, che è nettamente osteggiato dagli altri sindacati, prima di tutto Fim e Uilm. "Continuiamo a non capire la politica della Fiom in Sevel - afferma Domenico Bologna, segretario Fim-Cisl - la linea è fallimentare perché rispetto ai due sabato in cui la Fiom non ha scioperato, l'astensione non è cresciuta. Inoltre scioperare con maggiorazioni al 100% è contro i lavoratori. Riconoscimenti così alti non esistono altrove", aggiunge. "Mentre altre grandi aziende soffrono la crisi, la Sevel è l'unico stabilimento che lavora, addirittura anche con gli straordinari e che assume. Chi sciopera contro il lavoro, l'occupazione e lo sviluppo commette un gravissimo errore", conclude Nicola Manzi, segretario Uilm-Uil.

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