Pretendevano di consumare prima degli altri avventori che erano nel locale e, nonostante i gestori del bar avessero detto di no alla loro richiesta, di consumare altre bevande alcoliche. Questa, stando alla ricostruzione degli agenti del Commissariato di via Bachelet a Vasto, sarebbe alla base di una rissa scoppiata domenica scorsa in un noto locale di Vasto. "Una volta sul posto - racconta il dirigente del Commissariato di Vasto, Cesare Ciammaichella - gli operatori trovavano sette persone, tutte di etnia room che, in evidente stato di ebbrezza alcolica, avevano acceso un diverbio con i gestori del locale. In preda ai fumi dell’alcool il gruppo li aveva insultati, minacciati e creato disturbo alle altre persone presenti che terrorizzate hanno chiesto al proprietario del locale di chiamare immediatamente le forze dell’ordine. Gli operatori intervenuti - ha continuato Ciammaichella - avevano tentato di riportare la situazione alla normalità invitando i room ad allontanarsi dal locale, ma evidentemente non avevano preso troppo bene la cosa e una volta raggiunta la soglia, spinti da una furia incontrollata, avevano opposto resistenza aggredendo gli agenti con calci e pugni". A quel punto continua la ricostruzione del dirigente del Commissariato di Vasto "gli agenti venivano pertanto coinvolti in una violenta colluttazione nel corso della quale i nomadi bloccati, nel tentativo di divincolarsi, avevano lacerato in diversi punti l’uniforme degli operatori. Tre di loro sono stati fermati, mentre gli altri facenti parte del gruppo sono riusciti a scappare, ma sono in corso di identificazione. Per le lesioni riportate gli Agenti hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari locali, con prognosi di 7 gg. per entrambi in vari punti del corpo: alla testa, alle braccia, alle gambe, al torace". E' per questo motivo che gli agenti hanno tratto in arresto, con l'accusa di lesioni aggravate, danneggiamento e oltraggio a pubblico ufficiale, tre nomadi: Bevilacqua Sante, 34anni, Bevilacqua Rocco, 42 anni e Bevilacqua Fernando, 40 anni, questi ultimi residenti a Pescara, sono stati accompagnati presso gli uffici del Commissariato e dopo gli accertamenti di rito, associati presso la locale Casa Circondariale.