E' morto Armando Orsini, soprannominato il "Papà d'Abruzzo". La notizia arriva da Nuovo Senso Civico, l'associazione che si è battuta contro la creazione del Centro Oli di Ortona. Orsini è noto al 'popolo del no al petrolio' per essere stato uno dei due proprietari terrieri su 29 che non ha voluto vendere i suoi 13mila metri di terreno sulle colline di Ortona ai petrolieri. La vendita gli avrebbe fruttato 200mila euro, ma Armando, contadino per una vita, ha semplicemente risposto di no. "Che me ne faccio dei soldi se vivo in un posto inquinato?" ripeteva a chi gli domandava della sua scelta. Una schiettezza e una semplicità tipiche degli agricoltori di una volta per cui la terra è tutto e non vale più niente se minacciata dall'inquinamento. "Orsini è stato il personaggio più emblematico nella lotta contro il Centro Oli di Ortona - scrivono in una nota i rappresentanti di Nuovo Senso Civico - fu uno dei pochi a non cedere alle lusinghe dell’ENI nella campagna di acquisto dei terreni che sarebbero stati destinati a trasformare le campagne di contrada Feudo in una raffineria di petrolio. Un uomo ad un tempo fiero e mite, erede della più genuina tradizione contadina abruzzese, non disposto a barattare la propria vita per quel piatto di lenticchie d’oro, da 200.000 euro, con il quale il cane a sei zampe l’aveva tentato. Un uomo che è riuscito a non farsi piegare da un’ offerta a cui in tanti hanno ceduto, difendendosi da pressioni enormi, come ben si può immaginare, nella ferma convinzione che non si può barattare la propria storia, la propria tradizione, la propria salute per un piatto di lenticchie, siano pure d’oro. La sua figura, adesso che non c’è più, si staglia luminosissima, indicando con maggior forza la strada a noi tutti. Quell’uomo minuto con occhi schivi e brillanti è un esempio di rispetto per la terra che in tanti diciamo di amare ma che in pochi difendiamo con gesti concreti, anche a danno dei nostri privati interessi economici. Vorremmo che gente col suo cuore, la sua intelligenza e il suo coraggio ci rappresentasse nei palazzi del potere: gente come Armando Orsini".