E' riapparsa dopo alcuni anni al fianco di Fish (ex Sottotono), prestando la voce al suo ultimo singolo, che campiona noti successi dance presi qua e là. Per il momento, non è un previsto un nuovo album tutto suo, ma meglio che niente. Parliamo di Kelly Joyce, che domenica 13 agosto si esibirà a Vasto, presso il cortile di Palazzo D'Avalos nell'ambito di una serata musicale dedicata alla memoria di Angelo Canelli, il giovane medico-musicista vastese morto recentemente in un drammatico incidente stradale. Nonostante il nome, il colore della pelle e il fatto che canti in francese, Kelly Joyce è in realtà italianissima (per la precisione, dell'Emilia-Romagna): molti se la ricorderanno per ''Vivre La Vie'', estemporaneo successo di qualche anno fa, che faceva pensare all'ennesimo hit usa e getta da consumare velocemente in attesa di un altro tormentone. Tuttavia, la Joyce ha sempre rivendicato la sua eterogenea cultura musicale, e nel suo ultimo lavoro di studio, ''Chocolat'' (uscito nel 2004), cerca di darne prova. Ad essere sinceri, ''Chocolat'' non è un brutto album, sia per quanto riguarda le canzoni, sia per quanto concerne i suoni e gli arrangiamenti adoperati, ma ha il difetto di scorrere via un po' troppo ''leggerino'': avviene così che ci si trovi di fronte ad un lavoro tutto sommato discreto, del quale però si potrebbe fare tranquillamente a meno. Mettiamola così: anche se può evitare di fare da sottobicchiere, il cd non è da annoverare tra i fondamentali della musica. Se, infatti, merita un bel 7 il jazz morbido che traspira dai pori di ''Tes Bla Blas'' e della title-track, scivolano come olio tutti gli altri brani, ad eccezione della dolce ballata ''Shadow'', del funky di ''El Cobra'' e dell'accennato sapore anni '80 di ''L'ingénue'', che chiude la scaletta. Si attesta, inoltre, sulla sufficienza la disco anni '70 di ''Melody (And All The Galaxy Is Dancing)''. In definitiva: tutte tracce con una loro dignità (sono di ben altri artisti le robe da etichettare come schifezze), ma che si rivelano a conti fatti poca cosa. Sicuramente, tuttavia, non fosse altro per la bella presenza di Kelly, il concerto di Vasto merita che sia garantita una minima partecipazione.