Quanto si spende per la campagna elettorale? Quanto costano santini, manifesti, annunci su tv e giornali, comizi e tutte le altre forme della propaganda elettorale? Non si può parlare di un costo fisso perché ogni partito, o movimento, decide quanto investire per cercare di convincere gli elettori a votare quel candidato o sostenere quella lista. Da qualche anno a questa parte, però, è stata introdotta una norma di trasparenza – anche se non sempre rispettata – che impone ai partiti la dichiarazione delle spese per la campagna elettorale. Il riferimento normativo, in particolare, è alla legge numero 81 del 25 marzo 1993 che stabilisce che «gli statuti ed i regolamenti dei Comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti e delle province disciplinano la dichiarazione preventiva ed il rendiconto delle spese per la campagna elettorale dei candidati e delle liste alle elezioni locali». La città di Vasto si è adeguata a questa normativa che è stata esplicitata anche nello Statuto comunale che, all’articolo 70, dedicato proprio alle spese elettorali e di pubblicità, prevede che «contestualmente al deposito delle liste e/o delle candidature i delegati dovranno depositare presso la Segreteria generale del Comune apposita dichiarazione con la quale la lista o il candidato indicano l'entità dei fondi che intendono impegnare per le spese di propaganda elettorale. Tale dichiarazione può costituire il limite di spesa a cui le liste o i candidati intendono vincolarsi». La trasparenza è ulteriormente garantita dalla pubblicazione nell’albo pretorio on line del Comune, che per quanto riguarda la città di Vasto è regolarmente disponibile. Ci si può dunque fare un’idea precisa delle spese preventivate, anche se questo non può essere garanzia assoluta dei costi effettivamente sostenuti, che possono variare anche sulla base delle iniziative personali dei singoli candidati. Ma quanto spendono i candidati sindaci (sette, dopo l’esclusione di Michele Celenza) e aspiranti consiglieri comunali? In totale la cifra ammonta – secondo le previsioni delle diciassette liste – a ben 173.200 euro. I più 'spendaccioni' sono il Pd, con un bilancio di spesa che sfiora i 40mila euro, e le due liste a sostegno di Massimo Desiati, che hanno previsto ciascuna una campagna elettorale da 29mila euro. Proprio a Lapenna e Desiati va il record della spesa di ‘gruppo’, anche se per il candidato del centrosinistra le liste a sostegno sono cinque, mentre per Desiati sono solo due, quindi i costi, in proporzione, sono maggiori. Più parsimonioso il candidato del centrodestra, Mario Della Porta, che nonostante quattro liste in appoggio ha previsto un costo per la campagna elettorale di ‘soli’ – si fa per dire – 25mila euro. Ma la medaglia di candidato ‘oculato’ va, a pari merito, a Marco Gallo e Ivo Menna, le cui liste di appoggio - "La Nuova Terra e Movimento Vasto Beppe Grillo – hanno preventivato una campagna elettorale con soli mille euro. Ecco, nel dettaglio, quanto spenderà ciascuna lista. Partito Democratico - Per la stampa e fotostampa (manifesti, pubblicazioni e presentazione candidature e programma) il Pd ha preventivato una spesa di 18.300 euro. A questo si aggiungono i costi per la radio e la televisione (annunci, dibattiti, tavole rotonde, conferenze) pari a tremila euro per ciascun mezzo. Infine, le spese varie: spese postali (1.000 euro), affitto locali per manifestazioni (2.500 euro), automezzi (5mila euro), Telecom Italia (1.200 euro), Enel (500 euro), riproduzione materiale audiovisivo (2.000 euro), spese generali (3.000 euro). Complessivamente, dunque, il Pd ha preventivato un investimento di 39.500 euro. Sinistra Ecologia e Libertà - Per le pubblicazioni, i manifesti e gli stampati, la lista Sel ha preventivato 2.500 euro di spesa, mentre per la radio e la televisione 500 euro. A questi due costi si aggiungono le spese varie: spese postali (500 euro), affitto locali per manifestazioni (mille euro), automezzi (300 euro), spese telefoniche (200 euro), riproduzione materiale audiovisivo (100 euro), spese generali (400 euro). Sel spenderà complessivamente 5.500 euro. Italia dei Valori - Ammonta a soli tremila euro la spesa preventivata dall’Idv per la campagna elettorale: 1.800 euro sono destinati ai manifesti elettorali, 1.200 euro ai fac simile delle schede elettorali. Rifondazione comunista - Il bilancio preventivo delle spese per la campagna elettorale di Rifondazione comunista ammonta complessivamente a 2.500 euro: duemila euro per la stampa e la propaganda, 400 euro per la comunicazione tramite radio (non ci sono capitoli di spesa dedicati alla televisione) e appena 100 euro per il telefono (unica spesa preventivata). Giustizia sociale Buon Governo per Lapenna - Spende un po’ di più, o almeno queste sono le previsioni, la lista civica a sostegno di Lapenna. Per la stampa (manifesti, stampati, pubblicazioni) il bilancio preventivato è di tremila euro, a cui si aggiungono mille euro per la radio, altrettanti per la televisione, e 1.900 euro per le altre spese: spese postali (200 euro), Telecom Italia (500 euro), riproduzione materiale audiovisivo (200 euro) e spese generali (mille euro). In totale, dunque, la lista ha messo in bilancio 6.900 euro. La Nuova Terra - Decisamente più parsimoniosa la lista civica a sostegno del candidato Ivo Menna che, almeno nelle intenzione, ha previsto di spendere, per la campagna elettorali, soli mille euro. Unione Italiana–Mpa - La lista a sostegno di Massimo Desiati non ha certo badato a spese, tanto che ha preventivato, per la campagna elettorale, ben 29mila euro. I costi maggiori sono riservati alla stampa e fotostampa (22.500 euro), ma rientrano nella previsione di bilancio anche i costi per la radio e la televisione (1.500 euro), per affitti e noleggi di automezzi e locali (duemila euro), e le spese postali e telefoniche (tremila euro). Progetto per Vasto-Desiati - Identico bilancio di spesa per l’altra lista a sostegno di Desiati, che ha preventivato 29mila euro, distribuiti nello stesso modo del Mpa. Pdl - Chi si aspettava che il Pdl, partito per antonomasia ‘ricco’, investisse migliaia di euro per la campagna elettorale a sostegno di Mario Della Porta resterà deluso. Il partito ha infatti preventivato 5.000 euro, senza neanche specificare come distribuirli, anche se questo non vuol dire che possa poi decidere di affrontare altre spese. Vasto Ggiovani–Della Porta sindaco - 5.000 euro, senza dettaglio delle spese, anche per la lista civica a sostegno del candidato del centrodestra. Vasto Futura–Rialzati Abruzzo - Stesso discorso per Vasto Futura, che come gli altri partiti a sostegno di Della Porta ha preventivato una spesa di cinquemila euro. Udc - Si distingue, nell’impegno di spesa per la propaganda elettorale, la lista dell’Udc, che ha invece preventivato diecimila euro. Udeur - Ancora più ‘parsimoniosa’ l’Udeur della candidata sindaco Incoronata Ronzitti, che ha previsto soli tremila euro per le spese generali. Alleanza per Vasto - Un bel ‘gruzzoletto’ per la lista a sostegno di Nicola del Prete, che ha messo in bilancio per la campagna elettorale una spesa complessiva di 7.800 euro. Oltre a tremila euro per il partito, infatti, la lista ha preventivato di spendere duecento euro per ciascun candidato, cioè 4.800 euro in totale. Fli - Anche la lista di Futuro e libertà per l’Italia ha messo in bilancio una spesa fissa per ogni candidato, che in questo caso ammonta a 300 euro ciascuno, per complessivi 7.200 euro. A questi si aggiungono cinquemila euro previsti per le spese generali di partito, quindi l’impegno di spesa totale preventivato è di 12.200 euro. Api–Alleanza per l’Italia - La terza lista a sostegno di Nicola Del Prete (oltre ad Alleanza per Vasto e Fli) ha messo in bilancio 7.800 euro: tremila euro sono le spese preventivate per il partito, i restanti 4.800 euro sono equamente distribuiti tra tutti i candidati, per ciascuno dei quali è stato previsto un costo di duecento euro. Movimento 5 Stelle Vasto Beppe Grillo - Il movimento che appoggia Marco Gallo ha preventivato di spendere 250 euro per la stampa e fotostampa, 250 euro per radio e televisione, altrettanti per affitto e noli e per le spese generiche. Mille euro, dunque, a sostegno del giovane candidato.