Tradizione della Sacra Spina: accoglienza e unità nelle preghiere del vescovo

Celebrazione a Santa Maria Maggiore e processione per le vie del centro

Michele Tana
15/04/2011
Tradizioni
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Accoglienza, unità e calore umano: monsignor Bruno Forte ha incentrato su questi particolari aspetti le sue preghiere durante la processione della Sacra Spina a Vasto. Il vescovo della diocesi di Chieti-Vasto ha presieduto oggi i tradizionali riti in onore della reliquia custodita nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Stracolmo il sacro tempio durante la celebrazione eucaristica, alla presenza di numerose Confraternite d'Abruzzo e Molise. Sempre suggestivo ed intenso, poi, il canto dell'"Ave Spina", intonato dal coro femminile e da quello maschile dei componenti della Confraternita della Sacra Spina e del Gonfalone. Presenti rappresentanti della Confederazione nazionale ed abruzzese e molisana delle Confraternite. Accenni del vescovo alla questione immigrazione. "Non possiamo da cristiani e da credenti nel Messia rifiutare persone che bussano disperate fuggendo dagli orrori della guerra. Certo, occorre un'accoglienza ordinata, rispettosa della dignità della persona umana, occorre un patto tra le nazioni, quelle di provenienza e quelle di accoglienza, occorre lo spirito di un'Europa che non valuti solo a parole la sua promozione dei diritti umani, ma sappia al momento opportuno condividere la fatica. Noi sentiamo un senso di smarrimento di fronte a questa politica di rifiuto degli stati europei. In quei migranti c'è Gesù che ci chiama. E se il nostro Abruzzo è stato escluso dall'accoglienza per il terremoto, questo non ci esime dal sentirci tutti impegnati sul fronte dell'accoglienza per chi venisse ancora a bussare alle nostre porte, come stiamo cercando di fare con le nostre case diocesane. Insomma, occorre un sussulto di solidarietà e di amore. Celebrare la Sacra Spina e non riconoscere Gesù nel povero che bussa alle nostre porte, sarebbe una vera ipocrisia. La maggior parte di questi migranti - ha concluso monsignor Forte - è povera gente che non porta con sè violenza, ma soltanto bisogno ed esigenza di rispetto della sua dignità".

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