In vista della solennità della Sacra Spina, in programma venerdì 15 aprile, questa sera inizierà la quintena di preparazione alla festa con la riflessione tenuta dal parroco don Andrea Sciascia. Nelle serate successive si alterneranno il parroco emerito, don Decio D’Angelo, con una riflessione sulla lavanda dei piedi e l’ultima cena, mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, sul tema “Getsèmani: in cammino verso il monte degli ulivi”. Al termine della Santa. Messa, seguirà un incontro testimonianza su Giovanni Paolo II “Vivete nella fede, testimoniatela nella vita”. Nell'occasione sarà presentata alla comunità un opuscolo edito dalla Confraternita della Sacra Spina e Gonfalone sulla figura di Giovanni Paolo II, in occasione della Beatificazione prevista per il 1° Maggio 2011. Mercoledì 13 aprile, don Elvio Damoli si soffermerà sul Processo a Gesù, mentre il giorno successivo, vigilia della festa, don Nicola Florio, parlerà della crocifissione e deposizione di Cristo. Venerdì 15 aprile, festa della Sacra Spina, alle ore 18 è prevista la Santa Messa solenne presieduta dal vescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, a cui seguirà la processione lungo le vie del centro cittadino. Secondo la tradizione cristiana si vuole che la corona di Gesù Cristo sia stata recuperata da Luigi IX di Francia e poi da lui donata alla Cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Da questo oggetto, nel corso dei secoli, furono tolte numerose spine per essere donate a chiese e santuari. La prima notizia sulla Sacra Spina le troviamo sul manoscritto Memoria dell’antichità del Vasto di Nicola Alfonso Viti: “Solo in tal giorno apparisce in cima a questa reliquia, come un fiore di certa materia, che par lanugine bianca; ond’è che non può dubitarsi, che sia altro una di quelle benedette spine…”. Ma le informazioni più complete le possiamo leggere in un piccolo libricino stampato nel 1786, ristampato nel 1886 dalla Tipografia Masciangelo, dove sono riportate oltre ad informazioni storiche utili, anche alcune testimonianze dirette vissute da alcuni personaggi e dall’autore stesso del testo: “È questa una Spina intiera lunga oncie tre ed un minuto di palmo architettonico Romano, aspersa nella punta del divin Sangue; graziosamente conceduto dal Pontefice Pio IV al famoso D. Ferdinando Davalos Governatore di Milano, e Delegato al Concilio di Trento come Ambasciatore del Re di Spagna Filippo II, dopo la di cui morte, fu ella da D. Alfonso Davalos di lui erede, trasportata a Vasto, e decentemente situata nella Chiesa Parrocchiale, oggi Real Collegiata insigne di S. Maria Maggiore, dove presentemente si venera”. Nel 1647 il Marchese D. Diego D’Avalos, per un maggior decoro fece erigere una “maestosa Cappella”, e i suoi successori D. Cesare e D. Ippolita la arricchirono con ricche suppellettili sacre. Oggi la Sacra Spina si conserva nell’omonima cappella realizzata nel 1921 su progetto (1890) del giovane architetto vastese Roberto Benedetti.