L'allarme era stato lanciato poco tempo fa anche dai rappresentanti sindacali della Polizia Penitenziaria di Vasto che avevano accusato orari di lavoro duri e difficili rapporti con il direttore del carcere di Torre Sinello. E, stando alle parole che il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha pronunciato a Chieti, in Abruzzo c'è un serio rischio di sovraffollamento delle carceri. All'incontro con Capece hanno partecipato anche il segretario generale aggiunto Umberto Vitale, il segretario regionale Sappe dell'Abruzzo, Giuseppe Nini, i rappresentanti e i delegati degli 8 carceri regionali e della Scuola di formazione del corpo di Sulmona. Una situazione abbastanza delicata quella che si sta verificando in Abruzzo, "la regione di Italia nella quale sono stabilmente e complessivamente presenti circa 2mila persone detenute mentre la capienza regolamentare negli otto penitenziari regionali è di circa 1.500 posti. Questo costante e pesante sovraffollamento fa fare ogni giorno alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria i salti mortali per garantire la sicurezza. La mia presenza qui – ha aggiunto il segretario - vuole essere testimonianza di vicinanza del primo sindacato della Polizia penitenziaria, il Sappe, ai disagi dei colleghi dell’Abruzzo. Anche in Abruzzo – ha precisato il sindacalista -si fa sentire concretamente l’emergenza sovraffollamento, con i disagi che questa comporta. Fino ad oggi la drammatica situazione è stata contenuta principalmente grazie al senso di responsabilità, allo spirito di sacrificio ed alla grande professionalità del corpo di Polizia penitenziaria. Ma queste sono condizioni di logoramento che perdurano da mesi e continueranno a pesare sulle donne e gli uomini della Polizia penitenziaria in servizio negli Istituti di pena dell’Abruzzo per molti mesi ancora, se non la si smette di nascondere la testa sotto la sabbia".