Un semaforo piazzato al chilometro 62 che fa impazzire gli automobilisti bloccandoli per lunghi periodo sotto il sole cocente, il manto stradale disseminato di pericolose buche, gli autovelox letteralmente ''infrattati'' per non essere visibili e colpire dunque a tradimento, le erbacce ai bordi della carreggiata che crescono rigogliose nascondendo completamente il guardrail e la segnaletica verticale e, come se tutto ciò non bastasse, anche i lavori di consolidamento di alcuni viadotti, con tanto di senso unico alternato istituito per diversi chilometri in direzione Isernia e deviazione obbligatoria su tortuosi percorsi interni. Questa è la situazione della viabilità, in questi giorni di piena estate, sulla maggiore arteria di collegamento tra il Molise e l'Abruzzo, la SS 650 Trignina, utilizzata tutti i giorni da un numero sempre crescente di automobilisti che raggiungono le località balneari adriatiche. Più che una strada a scorrimento veloce si tratta dunque di un percorso a ostacoli, un vero inferno, che mette a dura prova non solo le capacità di guida degli automobilisti, ma anche il loro sistema nervoso. Il capo compartimento della viabilità del Molise, con un'ordinanza motivata dalla considerazione che ''si rende necessaria l'esecuzione dei lavori'' per il ''consolidamento e risanamento'' di alcuni viadotti sul tratto della SS 650 compreso tra San Salvo e Isernia, ha disposto la chiusura di una corsia di marcia per un lungo tratto interessato ai lavori, e la deviazione di tutto il traffico diretto verso la provincia molisana sulla S.P. Trignina 1, con uscita obbligatoria allo svincolo di Civitanova del Sannio. Queste limitazioni del traffico, che sono in vigore da qualche giorno, precisamente dal 24 luglio, andranno avanti fino al 15 novembre prossimo, come si legge sull'ordinanza dell'Anas. Con il dovuto rispetto per i dirigenti dell'Anas, che sicuramente sapranno fare, e con criterio, il loro mestiere, ci permettiamo di riportare la domanda che la gente comune si pone di fronte a tutti i disagi arrecati alla viabilità: era proprio necessario aprire i cantieri nel bel mezzo della stagione estiva, quando il traffico sulla Trignina aumenta in maniera considerevole per via del turismo balneare? Anche perché non risulta che l'esecuzione dei lavori non si sia resa necessaria proprio negli ultimi giorni. Insomma i viadotti interessati necessitavano di manutenzione da mesi, se non da anni, e dunque, probabilmente, si poteva attendere ancora, almeno dopo l'estate.